Mhà, parlo da exprofessionista di un lavoro molto rischioso e da altri praticato come sport, mi sà che Tomizawa sapesse bene a cosa andava incontro, cerchi di prendere tutte le precauzioni necessarie, di sicuro ne prendi più che i tuoi omologhi dilettanti/amatori e mai faresti le cose che fanno loro con i loro mezzi e i loro limiti, speri che tutte le precauzioni prese servano ma sei ben consapevole dei rischi.
Ma sei pagato (bene) e ti stà bene così, sei capace perchè ti hanno addestrato per farlo con i minori rischi possibili, ma i rischi ci sono e li accetti, quando non ti senti più o il tuo fisico non te lo permette più ti fermi.
Se la domanda la rivolgi ad un amatore avrai delle motivazioni più disparate, un professionista ti potrà solo rispondere: è il mio lavoro, qualcuno deve pur farlo.
Tra 10 giorni i media parleranno dei nuovi protagonisti dell' isola dei famosi e Tomizawa sarà già dimenticato, purtroppo se ne è andato un professionista che di sicuro amava il suo lavoro e invece di raccontare aneddotti ai nipoti è incappato in un incidente.
Il resto sono chiacchere da bar, perchè, percome, ma i soccorritori, ma la pista, ma la bandiera rossa ecc ecc, è andata così.
Se avete voglia leggeti questo racconto, ogni tanto fermarsi un attimo e pensare a cosa cerchiamo in moto può servire.
Almeno, a me serve.
http://www.cimina.net/motopoesie.htm