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GiPiRat

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  1. GiPiRat

    colore px 150

    Puoi fare un confronto visivo andando da un rivenditore Piaggio. In genere conservano le mazzette dei colori per anno e modello. Ciao, Gino
  2. GiPiRat

    una domanda gnocca

    La logica che per poter iscrivere un qualsiasi veicolo ad un registro storico lo stesso sia un ottimo conservato o un restaurato pari al veicolo uscito di fabbrica, non è sbagliata, anzi! Altrimenti cadrebbe la necessità dell'esistenza dei R.S. per tutti i veri appassionati. E' assurdo e perverso che un veicolo sia iscritto ad un R.S. per poter circolare!!! Oltretutto questi R.S. sono privati e non c'azzeccano nulla con una disciplina statale! Ciao, Gino
  3. GiPiRat

    una domanda gnocca

    Ci si fa, ci si fa. Vedi: http://www.federmoto.it/news.asp?41919 Ciao, Gino
  4. GiPiRat

    Passaggio

    Pubblico Registro Automobilistico: il posto che tiene la registrazione di tutte le transazioni amministrative dei veicoli che siano targati (ad esclusione dei ciclomotori). E' gestito dall'ACI per conto dello Stato e, spesso, le due istituzioni convivono nello stesso edificio, anche se sono due strutture nettamente separate. Ciao, Gino
  5. GiPiRat

    una domanda gnocca

    Non è proprio così. Sino a qualche anno fa le omologazioni per le moto (che servissero a qualcosa, esempio le reimmatricolazioni di veicoli d'epoca) le faceva solo l'ASI, ed erano discretamente severe. L'iscrizione al registro storico FMI era solo per i veri appassionati e per quelli che "se la tirano", l'esame non era altrettanto severo di quello dell'ASI, ma siamo lì, solo che non aveva valore pratico. Ora che l'iscrizione o l'omologazione è indispensabile per tutta una serie di idiozie burocratiche, l'ASI ha coniato una nuova certificazione, l'attestato di storicità, che non è l'omologazione (in pratica attesta solo l'età del veicolo) ma ne fa le veci in molte circostanze (a volte anche per le reimmatricolazioni!) ed è gratuita per tutti i mezzi dei soci che ne fanno richiesta. L'iscrizione al R.S. FMI, che nel frattempo è stata accettata come certificazione dall'amministrazione, è un po' scaduta per la mancanza di controlli (dovuta anche alla aumentata mole di richieste) e quindi l'FMI li sta aumentando e, intanto, ha aggiunto le due foto da fare in più per le moto post classiche (dopo il 1976), giusto per contrastare, in parte, l'uso delle foto digitali "creative". Insomma, sono le solite cose all'italiana, mezzo statali e mezzo private. I soldi li fanno un po' tutti e i contribuenti possono trovare un escamotage per utilizzare i loro vecchi veicoli Euro0, senza dannarsi troppo. L'unico che ci resta male è l'appassionato vero, che vede la sua passione mercificata e degradata. Ma si sa, non puoi fare la frittata . . . Ciao, Gino
  6. Questa è la procedura, che ho già postato, per la reimmatricolazione di veicoli d'epoca di cui non si conosce la targa o demoliti dall'intestatario: Bisogna fare un'immatricolazione come veicolo d'epoca (solo se la Vespa ha 20 o più anni, altrimenti si deve aspettare questa scadenza minima) tramite ASI o FMI. L'FMI è più indicato per la minor spesa e perdita di tempo e risorse ma, chi fosse già iscritto all'ASI, può seguire senz'altro quella strada. Per prima cosa, se si conosce il presunto numero di targa, bisogna fare una visura per verificare la corrispondenza dei numeri di telaio e che la Vespa risulti effettivamente radiata d'ufficio dal PRA o demolita dal proprietario. Se invece risulta ancora in vita, lasciate perdere tutto (a meno che il venditore non sia anche l'ultimo proprietario intestatario, ma questo è un altro caso). Molte motorizzazioni non fanno immatricolazioni se non gli si presenta l'estratto cronologico ed alcune neanche in quel caso, aggrappandosi ad una circolare interna errata! Quindi: INFORMATEVI PRIMA! E, nel caso, cambiate motorizzazione. (Se, viceversa, NON si conosce il numero di targa e non ci si può risalire, si può procedere ugualmente, ma bisogna rendersi conto che si può andare incontro a spiacevoli sorprese, tipo che la Vespa risulti rubata, oppure ancora in vita, oppure il precedente proprietario l'ha congelata con la perdita di possesso, ecc.. Insomma, tutte cose che rendono inutilizzabile la Vespa e che possono procurare, addirittura, qualche guaio con la giustizia. Quindi il mio consiglio è di NON cercare di immatricolare veicoli di cui non si ha conoscenza diretta della provenienza, perché si conosce bene il proprietario o perché la si è vista nello stesso luogo per molti anni o, meglio ancora, se si riesce a risalire al numero di targa.) Poi bisogna fare una scrittura privata di compravendita con firme autenticate dal notaio (purtroppo solo il notaio può autenticare le firme su un documento di vendita per un veicolo non regolarmente iscritto al PRA) del tipo: "SCRITTURA PRIVATA DI COMPRAVENDITA Il sottoscritto Pinco Pallo nato a XXX il YYY e residente a WWW in via JJJ, C.F. +++, V E N D E al signor Tizio Caio nato a ZZZ il QQQ e residente a KKK in via $$$, C.F. §§§, C H E A C C E T T A lo scooter Piaggio Vespa 125 sigla VNB6T(o quello che è), telaio n. 123456, cilindrata C.C. 124,3, sprovvisto di targa e documenti (mettete pure la targa se la conoscete, specificando che è demolita e la data di demolizione. Es.: "già targato XX-12345, demolito presso il PRA di xxxx il xx/xx/xxxx e sprovvisto di targa e documenti), usato nello stato in cui si trova, per la somma di euro 10,00 (o 100 o 1.000). Il signor Tizio Caio è consapevole che lo scooter suddetto allo stato attuale non può circolare e si prende carico delle spese e incombenze per poterlo mettere regolarmente su strada. Luogo e data firma venditore firma acquirente" (N.B.: i dati di cilindrata e cavalli fiscali o kW sono molto importanti, metteteli e metteteli precisi) La scrittura privata di compravendita con firme autentiche serve anche a sincerarsi che la Vespa non sia rubata o un demolito per cui è stata percepita l'incentivazione per la rottamazione, perciò non acquistate MAI un veicolo senza targa e documenti per cui il venditore non sia disposto a firmarvi un atto di compravendita con firme autentiche. Quindi si deve richiedere alla Piaggio il certificato d'origine: da gennaio 2006, documenti e pubblicazioni sono disponibili solo pagando anticipatamente su c/c postale (n° 26356519, intestato a Piaggio & C. S.p.A.) o bonifico bancario (n° IBAN IT 7510340071130000000267673), indicando come causale "richiesta documenti/pubblicazioni". La ricevuta dell'avvenuto pagamento dovrà essere allegata al modulo di richiesta da scaricare selezionando il link "download now" dalla pagina "Richiesta pubblicazioni" a cui si accede da: http://www.Vespa.com/_vti_g1_cont.asp?b ... language=I , cliccando su "Richiesta pubblicazioni - Vai", compilare la richiesta in tutte le sue parti ed inviarla al n° di fax 0587-272972. Il costo del C.O. è di 20 euro. Per chiarimenti, il numero verde della Piaggio è: 800-818298; rispondono dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 19,30. (ATTENZIONE! Alcune motorizzazioni pretendono il CCT (certificato delle caratteristiche tecniche), rilasciato da ASI o FMI, al posto del certificato d'origine della Piaggio. INFORMATEVI PRIMA!) Fatto questo e restaurata la Vespa (se non è un'ottimo conservato), bisogna iscriverla al Registro Storico FMI, naturalmente si deve già essere socio di un club federato FMI (va bene anche l'ASI, ma è più costosa). Qui troverete notizie utili, l'elenco dei moto club per regione e potrete scaricare il modulo per la richiesta dell'iscrizione al Registro Storico in formato PDF: http://www.federmoto.it/canale.asp?c=32&d=36 Alla fine di tutto questo bisogna rivolgersi alla Motorizzazione e chiedere una visita di collaudo per moto d'epoca, portando con sé copia del Certificato d'Origine Piaggio, dell'iscrizione al Registro Storico FMI e dell'atto di compravendita. E' importante chiedere anche cosa è necessario per il superamento della visita e magari parlare direttamente con gli esaminatori. (Per esempio, alcune motorizzazioni richiedono una dichiarazione di revisione a regola d'arte della Vespa, effettuato da un meccanico iscritto alla camera di commercio e con partita IVA, che elenchi gli interventi effettuati ed i pezzi eventualmente sostituiti). Al termine del collaudo, se positivo, verrà rilasciata la targa ed un permesso provvisorio di circolazione con cui ci si può rivolgere alle assicurazioni per assicurare la Vespa come veicolo d'epoca. Il bollo andrà pagato entro il mese di ricevimento del libretto di circolazione che verrà inviato direttamente alla residenza del richiedente. Il bollo dovrà essere pagato con le modalità previste dalla regione di residenza per le moto d'epoca. Vedere: http://www.federmoto.it/news.asp?14088 e successivi. Spese indicative da sostenere: 1) iscrizione personale ad un motoclub federato FMI: 35-50 euro 2) n. 8 foto della Vespa formato 10x15 cm.: 2,00 euro 3) Certificato d'Origine dalla Piaggio: 20 euro (+ 1 euro) 4) atto di vendita in bollo con firme autenticate dal notaio: 50-90 euro 5) iscrizione della Vespa al Registro Storico FMI: 30 euro (+1 euro) 6) versamenti alla Motorizzazione per immatricolazione e collaudo: 55,74 euro 7) versamenti al PRA: euro 50 circa. 8 ) può essere richiesta la tassa IPT, a quota fissa di euro 25,82, per i motocicli storici in caso di proprietario diverso da quello intestatario. Per un totale approssimativo di 275 euro (più, eventualmente, l'IPT). Naturalmente per te tutto è complicato dal fatto che i numeri del telaio non sono leggibili. Prova a farli risaltare usando lo sverniciatore ed una spazzolina d'ottone, con delicatezza. Ciao, Gino[/b]
  7. GiPiRat

    OTTO FOTO

    Mucca, ma hai letto quello che ho scritto più su? Ciao, Gino
  8. Chiaro, ti sei espresso in maniera perfetta, ma questi ecologisti d'accatto non hanno poesia nei loro cuori, solo numeri nei portafogli! Per questo (ed altro) ha ottimamente ragione Maffeo. La prossima volta che andremo a votare, chiediamo ai candidati di esprimersi chiaramente sulle questioni che ci stanno a cuore e, se le risposte non ci soddisfano, mandiamoli a scopare il mare! Ciao, Gino
  9. Ripeto, non ti fermare ad uno sportello, devi parlare con un funzionario e devi arrivare sino al direttore se è il caso. E' vero che c'è quella circolare che hai riportato, che dice che non si possono reimmatricolare i veicoli demoliti volontariamente, ma, come hai notato, parte da una premessa sbagliata o, meglio, da un'omissione, avendo saltato a pié pari il comma 3 dell'art. 3 del Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n. 209. (Ricorda, però, che la definizione di veicolo d'epoca e di interesse storico e collezionistico, in base all'art. 60 del codice della strada, comporta l'iscrizione dello stesso, se motociclo, al registro storico FMI o l'omologazione ASI). Se hai deciso di seguire questa strada, cioé quella di dimostrare a dei burocrati che sbagliano, allora ti consiglio di stampare la totalità di leggi, circolari e decreti legge e di sottolineare le parti salienti, altrimenti cadi nello stesso errore della tizia del ministero che ha scritto quella stronzata di circolare: estrapolare solo le cose che ti sembrano convenienti. E' un gioco che va bene solo se chi hai di fronte non lo sa giocare meglio di te ma, se hai tutto correttamente in mano, non possono tacciarti di avere solo degli estratti avulsi dal contesto. Considera che questa strada ti renderà sicuramente inviso in quella motorizzazione, soprattutto se in cima non ci sono persone corrette. Il consiglio che ti dò è quello di andare nuovamente allo sportello e, se ti oppongono il solito rifiuto, tu gli chieda gentilmente in base a quale norma lo fanno e di mettertelo per iscritto con firma, timbro e data, dopodiché gli sciorini tutto quello che hai in mano. L'alternativa è di andare presso la più ragionevole motorizzazione di un'altra provincia e di fare tutto lì. Ciao, Gino
  10. GiPiRat

    OTTO FOTO

    Ottimo consiglio chiaro, e voglio aggiungere una postilla: se il colore originale proprio non vi piace e volete farla viola a macchie multicolori, siete liberissimi di farlo, ma sappiate che poi, all'occorrenza, nessun registro storico ve la accetterà, quindi sarete costretti, se volete circolare, a riverniciarla di nuovo. Allora è meglio farla subito di un colore compatibile per quel modello di quell'anno. Vi pare? Ciao, Gino
  11. Nessuna circolare, è l'art. 3 del Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n. 209, soprattutto il comma 3. 3. Non rientrano nella definizione di rifiuto ai sensi del comma 1, lettera , e non sono soggetti alla relativa disciplina, i veicoli d'epoca, ossia i veicoli storici o di valore per i collezionisti o destinati ai musei, conservati in modo adeguato, pronti all'uso ovvero in pezzi smontati. Ciao, Gino
  12. Sinora è stato così, vedrai che le cose cambieranno ora che nelle grandi città diventa obbligatorio certificare i veicoli d'epoca per poterci circolare liberamente. E sì, sono abbastanza pignoli ed il colore è la prima cosa che salta all'occhio. Prima di spendere soldi conviene sempre consultare l'esaminatore regionale mostrandogli le foto. Ciao, Gino
  13. La moto dev'essere restaura o un buon conservato, senza botte, ruggine e adesivi e originale in ogni sua parte. Io sono a Lecce. Ciao, Gino
  14. Ciao Chiaro, buon anno anche a te! L'iscrizione al R.S. FMI è una tantum e costa 30 euro, in più non decade se non rinnovi l'iscrizione al club FMI, come avviene invece per le certificazioni ASI che, comunque, bisogna dire che s'è inventata un "attestato di storicità" gratuito per i soci (e con poche pretese di originalità del mezzo, ti dicono solo che è un veicolo storico). C'è anche da dire che i club ASI hanno, generalmente, una quota d'iscrizione più costosa di quelli FMI (80-100 euro di media contro 40-60 euro, mica poco!). Insomma, basta informarsi. Ciao, Gino
  15. Legge del 1992 (nuovo CdS), primi targhini in circolazione dal gennaio 1993. Ciao, Gino
  16. E perché hai paura di non passarlo? Spesso i veicoli vecchi hanno risultati migliori dei nuovi, se tenuti in efficienza e con i rispettivi parametri di riferimento (una moto Euro0 ha parametri di controllo differenti a quelli di un'Euro3). Se c'è qualcosa che non va nella vespa, sistemala. Ciao, Gino
  17. Esattamente, puoi rivolgerti a qualunque sede sul territorio nazionale. Oppure cerca di parlare con un funzionario, perché l'impiegato non ne capisce mezza! Ciao, Gino
  18. Dai 30 anni in su, ai fini del bollo agevolato e come tassa di circolazione, tutti i veicoli vengono considerati di fatto "d'epoca", invece, per alcune regioni, i veicoli compresi tra i 20 ed i 30 anni, devono essere iscritti al R.S. FMI o omologati ASI. Ciao, Gino
  19. Andate al sito dell'FMI ( http//:www.federmoto.it ) e cercatevi un club che vi soddisfi (ce n'è per tutti i gusti e le tasche), vi iscrivete e quindi potete richiedere l'iscrizione delle vostre vespe al registro storico FMI, anche direttamente tramite il club, magari seguendo i consigli di quelli che ne sanno qualcosa in più. Nulla di troppo complicato, solo una rottura. Ciao, gino
  20. Sarebbe meglio. Ciao, Gino
  21. 1) secondo la regione Lombardia non puoi circolare se non iscrivi i tuoi vecchi 2T Euro0 ad un registro storico, e vedrai che faranno storie anche sul quando e come. 2) come sopra. 3) puoi farlo solo se i ciclomotori hanno il loro bel libretto, se l'hai smarrito devi fare l'immatricolazione (con collaudo) in motorizzazione e ti daranno nuovo libretto e nuova targa. 4) puoi continuare ad usarle e a spostarle sui vari ciclomotori, purché ci sia il vecchio libretto. Ciao, Gino
  22. Ragazzi, mi dispiace disilludervi ma, da quest'anno, le iscrizioni al R.S. FMI saranno più restrittive (forse a causa proprio dei furbetti a cui si accennava prima?), almeno per le moto post 1976. 8 foto invece di 6, di cui una del numero di telaio e un'altra di una zona più ampia di dov'è il numero di telaio. Inoltre incrementeranno i controlli casuali che, attualmente, erano più mirati alle moto di un certo valore. Vedi: http://www.federmoto.it/news.asp?41919 Ciao, Gino
  23. GiPiRat

    Passaggio

    L'ACI è come un'agenzia . . . più costosa! Ieri ho venduto una vespa e l'acquirente mi ha dato l'incarico di sbrigargli il passaggio di proprietà, purtroppo senza potermi firmare la delega autenticata (io non ho un'agenzia), quindi l'ho fatta fare all'agenzia di un amico che gli ha fatto pagare, in tutto, compreso il rinnovo del libretto, 140 euro (20% di sconto), ed ha fatto tutto in meno di 24 ore. Quindi la tariffa del mio amico, senza sconto, sarebbe stata di 175 euro. Accettabile se sei uno di fuori città e vuoi fatto tutto in fretta e senza sbattimenti ma, se fatta da solo, allo sportello STA del PRA, la spesa è di circa 75 euro, una bella differenza! Ciao, Gino
  24. GiPiRat

    Passaggio

    No, non cambia nulla. Ciao, Gino
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