Ehhh... mi sento anche io tirato in ballo, o meglio la mia sciura...
tutto è cominciato quando, da quattordicenne minchione garelli-munito, arrancavo dietro ai miei amici ricchi che avevano la moto da cross, in compagnia degli altri miei amici, spiantati come me, con ciao e garelli... qualcuno aveva la vespa, la vespa faceva sempre un rumore fichissimo.... e poi dava l'idea del veicolo scazzato che ti porta in giro e non si ferma mai. Ma di soldi in tasca non ce n'erano, quindi mi toccava pedalare col garelli, per farlo partire in salita.
Passato qualche anno, non passa la passione... così appena inizio, da studente universitario, a trovarmi quache lavoretto, metto via qualche spiccio e mi compro una bellissima 50 special allo stato di rottame coi documenti. Un anno di lavori sporadici, in cui chi si fermava a guardarmi mentre smontavo, non faceva altro che rimproverarmi la totale ignoranza di come ri-montare il tutto. Ebbene, dopo quasi due anni (il secondo l'ho passato a rimontare...) di fatiche, ecco la special rosso-corsa rinascere. Il senso di godimento interiore che si prova girando in vespa, solo la vespa te lo dà... e girare con quel giocattolo spompo, con un 75 e il padellino, ti regala tanta calma. Ma quel faro rettangolare non l'ho mai digerito, la special mi piaceva ma non era mia. La chiamavo idrovora, vuoi per l'inesperienza, vuoi per la sfiga, quel motore mi piantava a piedi un giorno sì e l'altro pure... così iniziò la ricerca di qualcosa di migliore, la vespa vera, la primavera. Vendi la idrovora per racimolare il dinero, e concentrati a trovare qualcosa con faro tondo, morbide linee femminili che evocano quei tempi andati di cui il ricordo non può esistere, ma di cui si sente parlare con nostalgia da tutti quelli che li han vissuti... gli anni Settanta...
Che fare.... cerca, cerca, cerca, finché la trovo. Quando l'ho vista per la prima volta, ho incrociato lo sguardo col suo mono-occhio, ed è scattata la molla. Poverina, sembrava una mucca... il suo marrone sbiadito è subito entrato nel mio cuore, e lei dopo un'oretta entrava nel bagagliaio della macchina. La mucca era mia. In pochi gesti, ho poi palesato il suo cuore a tutti quelli che la vedono...
Di chilometri non ne ho fatti molti con lei, ma la mia abilità di meccanico è indiscutibilmente mediocre, tant'è che dopo una serie infinita di soldi investiti cercando di farla viaggiare come un missile, mi son praticamente deciso a farla tornare originale. Oltretutto oramai fa parte di me, mi dannerei se le succedesse la sventura di incontrare qualche sbirro frustrato, o qualche vecchio rincoglionito che le taglia la strada. E' una mucca, ed è giusto che le mucche vadano per la propria strada senza galoppare.