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gelotus

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  1. Non tutti i contagiri funzionano allo stesso modo, ci sono alcuni che hanno un sensore induttivo che va sul cavo candela, altri prendono la tensione di comando della bobina, quello sip che monto io e' un frequenzimetro che misura gli hertz che vengono prodotti dal generatore. Va collegato prima del raddrizzatore della bassa tensione, altrimenti si brucia il chip interno.
  2. elmikelino Chi te l'ha detto che non si riesce a ricaricarla? Tutto dipende dalla disponibilita' e dal consumo di potenza. Ti faccio l'esempio col mio impianto; l'assorbimento e' di 540mA con gli anabbaglianti, che sale a 790mA con gli abbaglianti. Che per 12V fanno secondo la formula W = V x A rispettivamente 6,48W e 9,48W. Il generatore della 50 special a puntine da 30W in alternata, come dicevo sopra usando il regolatore da barboni dell'F10 o similari che e' sigola semionda per il discorso massa telaio abbiamo 15W disponibili. Quindi a regime ti restano 15 - 6,48 = 8,52W per caricare la batteria. Altro particolare, c'e' da dire che (sempre nel caso specifico) il generatore ha 6V solo di nome, perche' la tensione dipende dal carico e dai giri motore, arriva anche a 40-50V a pieno regime. Questo perche' non e' regolato. Montando il regolatore non facciamo altro che limitare i picchi di tensione a 12V, ed ecco qua la nostra sorgente a 12V. Ovvio che una volta montata la batteria bisognera' prevedere un interruttore per spegnere l'impianto, nel mio caso ho utilizzato l'interruttore luci visto che da codice della strada bisogna circolare sempre con le luci accese. ma puoi (orrore) montare un blocchetto chiave od un interruttorino da qualche parte. Questo ovviamente con le lampade ad incandescenza e le puntine non lo puoi fare. E qui arriviamo al secondo quesito: Quella e' una modifica per utilizzare l'impianto in cc con le lampade ad incandescenza con le accensioni piu' generose in termini di potenza. Visto che le IDM sono concepite per un impianto ibrido ca/cc hanno un polo del generatore collegato a massa telaio. Questo va bene per l'alternata ma come spiegavo prima perdi meta' potenza con un collegamento in continua. quindi il generatore e' capace di generare 90W ma tu ne avrai a disposizione solo 45. Che per una H4 ad esempio non bastano visto che succhia 55W. Quindi vai in debito di corrente e la batteria non si carica. Alcuni generatori infatti hanno i poli di uscita flottanti (presumo px elettronici ma non sono sicuro) per risolvere questo inconveniente. Quindi chi volesse utilizzare un impianto 100% cc con una accensione idm e lampade ad incandescenza dovrebbe fare la modifica dello statore. Nel caso della modifica dello statore il normale regolatore preconfezionato non va piu' bene essendo a singola semionda. Di quello si dovra' utilizzare soltanto la parte di regolazione ac, quella che non fa salire la tensione oltre i 12V, per raddrizzare dovremmo prendere un ponte full wave. Il condensatore non serve visto che c'e' la batteria che fa da filtro. Per il discorso clacson ovviamente e' a 12V cc, che sulla special e' facile da mettere su visto che va dietro il nasello, su quelle col nasello metallico gia' la cosa e' piu' complicata soprattutto per una questione estetica, quello che ho preso io ad esempio ha i fori nella stessa posizione ma esteticamente e' tutta un'altra cosa
  3. Ragazzi scusate per la mia scomparsa, sono stato ad inseguire i creditori (mattarello di sti tempi non paga piu' nessuno), adesso ho trovato un po di calma... Riprendendo il discorso: Il silurino led posteriore ha gia' incorporata la resistenza di limitazione della corrente, io ho semplicemente messo una resistenza in serie per limitare la luminosita' che viene bypassata premendo il pedale, cosi' aumenta la corrente e di conseguenza la luminosita', usando lo switch tipo px che e' NA la corrente e' costretta a passare dalla resistenza, premendo il pedale la corrente passa attraverso lo switch ed aumenta la luminosita'. Tutto qua. Per il led anteriore: sicuramente non e' come il sole ma illumina bene, fino ad adesso non ho trovato nessun problema di visibilita' neanche in strade completamente buie e soprattutto rispetto ad altri veicoli. Grazie, in ogni caso per adesso la sto utilizzando con la fetente accensione a puntine della special e nessun problema. Basta solo un regolatore. Il resto e' optional, se non vuoi lo strumento sip puoi anche non metterlo, se non vuoi l'antifurto idem, se non vuoi la spia riserva non metterla, la cosa principale e' l'illuminazione. Con 30 euro fai tutto, certo ci vuole manualita' perche' bisogna rifare l'impianto ma di materiale conta un regolatore e le lampade a led e un po di cavo. Mckenzie anch'io ti voglio bene
  4. Qualche esempio pratico: partiamo dal presupposto che l'impianto si fa a seconda delle esegenze e non il contrario. Se usate lampade ad incandescenza potete restare in AC, o al limite per avere servizi in continua fare un impianto ibrido. Caso 1 Puntine e impianto in AC Lasciate tutto com'e', se con motore che da' molti giri e vi brucia le lampade montate una lampada posteriore con piu' watt. La regolazione dei vecchi impianti viene effettuata tenendo a stecca il generatore, cioe' facendolo lavorare sempre alle sue massime capacita'. Quando le luci sono spente l'impianto e' in corto. Quando accendete le luci l'unica ad essere sempre collegata e' quella posteriore, se producete piu' energia perche' il motore gira molto dovete equilibrare, cioe' consumare la quantita' in surplus. la soluzione migliore e' appunto quella di lavorare sui wattaggi della lampada posteriore. Caso 2 12V e impianto AC (IDM, PK, etc) In questo caso la potenza del generatore e' troppo alta per poterla regolare col "vecchio" metodo dell'impianto in corto. Bisogna prima di tutto modificare l'impianto da normalmente chiuso a normalmente aperto. Vi allego le istruzioni in questo caso parmakit per fare la modifica: Ovviamente in questo caso serve il regolatore, potete seguire tranquillamente queste istruzioni anche con accensioni non IDM, dovete solo comprare il regolatore che costa una miseria, qui un fine esempio su ebay, in questo caso per un F10: Il link e' questo: http://www.ebay.it/sch/Regolatori-di-tensione-/177955/i.html?_from=R40&_nkw=regolatore+ac&_sop=15 Piccola parentesi, non conviene prendere regolatoroni da 50A dato che il piu' potente IDM da massimo 7,5A. Forse la nuova leonelli da qualcosa in piu' ma il problema non si pone visto che se la comprate vi daranno il suo regolatore. A dopo per altri casi pratici
  5. Continuiamo con la descrizione nel caso di impianto in continua; dobbiamo partire dalle caratteristiche del generatore, e' importante sapere la potenza massima che riesce ad erogare per dimensionare correttamente il resto. Questo ci da l'idea della resistenza interna del generatore. Nel caso della IDM dovrebbero essere 90w, per le puntine delle 50 dovrebbero essere 30w. Una volta regolata la tensione la dobbiamo convertire in continua, se guardate la foto coi grafici che ho postato prima, nella seconda parte illustro nella fig. e l'uscita del generatore. I watt erogati sono espressi per tutta la forma d'onda. Nei generatori col polo freddo della bobina collegato a massa siamo costretti ad usare un raddrizzatore a singola semionda (fig. f e fig. h), questo significa che la potenza che avremo a disposizione sara' dimezzata. 45w per la IDM e 15w per le puntine. Per riuscire a sfruttare tutta la potenza del generatore dovremo utilizzare un raddrizzatore full wave (fig. g e fig. i). Per fare questo dovremo rendere la bobina del generatore flottante rispetto alla massa, modificando le connessioni. In questa foto vi faccio vedere come fare su di uno statore IDM, nel punto indicato c'e' della resina, sotto la resina c'e' la saldatura del polo freddo della prima bobina sulla carcassa che a sua volta e' collegata al filo blu della massa che esce dallo statore. Staccandola dalla carcassa e facendo passare un ulteriore filo collegato alla stessa abbiamo il nostro statore con massa flottante e possiamo usare un ponte per raddrizzare per avere tutta la potenza disponibile
  6. Per fare si può fare tutto, i problemi nascono dai costi, dalla difficoltà e soprattutto dall'ingombro sui nostri mezzi. Purtroppo lo spazio scarseggia. Vi voglio illustrare le varie soluzioni che si usano per regolare la tensione degli alternatori a magnete permanente. Semplificando al massimo troviamo queste due soluzioni: la c e la d. La c è un clipper, al raggiungimento della soglia tosa il segnale al valore desiderato. La d è un regolatore shunt con triac, al raggiungimento della soglia manda in corto il segnale fino al crossover. Potete vedere l'andamento dei segnali rispettivamente in a e in b. Da un punto di vista del trasferimento di energia è più efficiente il clipper, anche di più semplice realizzazione. Il problema nasce dal costo degli zener, sono zener di potenza da 50w e costano 24€ l'uno, ma offrono maggior potenza trasferita. Per chi ha bisogno solo della alternata e vuole stare tranquillo questa è la soluzione migliore. Da ricordare che generano calore e vanno dissipati adeguatamente ed isolati dalla massa. Di contro come si vede dal grafico il sistema shunt offre un trasferimento meno efficiente della potenza ma ha il vantaggio di non scaldare quasi niente. La realizzazione è un attimino più complessa ma le economie di scala ci regalano per fortuna soluzioni pronte a prezzi irrisori. Questo è quello che si trova dentro i regolatori che vanno assieme alle idm ad esempio. Quello che consiglio io è di non impazzire ad autocostruirsi una roba del genere, si trovano pronti a prezzi e sbattimenti stracciati http://www.motorcycle-superstore.com/7315/i/msr-voltage-regulator Piccolo ed efficace. Ricapitolando per impianto in alternata per spremere tutti i watt disponibili clipper, per assorbimenti più modesti va bene lo shunt. Questo vale per impianti in ac, nel prossimo post vediamo cosa succede in continua
  7. vitoc98 francamente non conosco l'impianto del pk, mi sono studiato quello della special ma comunque tutto si può fare.. Vi volevo fare vedere come funziona il classico sistema idm: Quello parmakit esce con quattro fili, alcuni ho letto che non hanno la presa intermedia ma è lo stesso. C'è una bobina dedicata alla scintilla e questa non ci interessa, dobbiamo notare che è collegata al polo freddo della prima bobina della fem. Per generare corrente usa le tre bobine in controfase, in modo da avere due cicli completi per giro dell'albero motore, se vedete la disposizione dei magneti capite perché, la prima e la terza bobina hanno la stessa fase e sono disposte a 180°,quindi si troveranno la stessa polarità quando il magnete passa sopra, la bobina intermedia che è in controfase rispetto alle altre due si becca la polarità opposta, ma essendo in controfase genererà nel verso giusto. Ora se facciamo due calcoli vediamo che è accreditato di 90w, le bobine fem sono 3 quindi 30w l'una, 30 / 12 = 2,5A e qui si spiega la presa intermedia, prende due bobine e la sua uscita massima è di 5A, proprio il limite del regolatore. Dall'uscita ovviamente esce tutta la potenza, 90w ovvero 7,5A a 12V. Questo è quanto, ora sappiamo che sta roba deriva dagli scooter automatici, presumo per una questione di economie si è optato per il sistema ibrido, siccome le lampade ad incandescenza consumano molta corrente e non c'è necessità di alimentarle in continua le si lascia in alternata, mentre i servizi che hanno bisogno della continua vengono alimentati con un sistema a bassa potenza. I regolatori che si trovano assieme alle accensioni sono proprio quelli che vengono montati sugli scooter, per questo hanno questo sistema sdoppiato. La parte clamper essendo in parallelo non ha particolari problemi di tenuta in potenza, la parte zoppa è il raddrizzatore. Problema che si pone per chi vuole usare la continua per le lampade ad incandescenza, per i led visto gli assorbimenti bassissimi il problema non si pone. Nel caso basterebbe prendere un diodo da 10A e usare quello al posto dei piedini 3 e 4 del regolatore. Altra cosa importante è che il polo freddo non è isolato dalla massa, cioè non è flottante e quindi non è possibile usare un ponte di graetz o raddrizzatore a doppia semionda, per fare questo bisognerebbe modificare lo statore tagliando la saldatura del polo freddo della prima bobina, quella collegata al filo blu nel caso della parmakit, e saldare un ulteriore filo da portare al ponte. Occhio che le accensioni pk presumo non funzionino così, mi sa che hanno la massa flottante quindi altro sistema, si veda il loro regolatore ducati. Questo per quanto riguarda proprio la base del setup, se ci sono domande fatevi sotto, in caso vado avanti Ps il regolatore si può creare con un antiparallelo di zener da 13,6V di buon amperaggio, almeno un 30% della corrente massima teorica erogata, montato in parallelo alle uscite seguito o da un diodo raddrizzatore di adeguato amperaggio, qui almeno il 120% della corrente massima erogata o ponte di graetz stesse caratteristiche se lo statore lo permette, vale anche per l'accensione a puntine, vi ricordo che il piatto puntine delle 50 eroga 30w quindi 2,5A Si
  8. Allora, Silvio 82, il faro l'ho preso direttamente da drt, molto veloce serio e professionale, pagato dopo 3 giorni è arrivato, faro e staffetta, a me ha montato senza problemi, basta far passare le molle dalla staffetta e dal faro e mettere un bulloncino sotto per regolarlo. MJ71 il regolatore parmakit è un classico regolatore da scooter, accreditato per 5A, questo è lo schema di principio, sono due moduli in uno, un clamper per limitare la tensione e un raddrizzatore a singola semionda. Sono separati perché solitamente si utilizzano impianti ibridi, alternata clampata per le luci ad incandescenza e in continua per le frecce stop strumento e carica batteria per avviamento. Se avessi usato lampade ad incandescenza che per la ba20d sono di 35/35w avrei avuto un assorbimento di 70w / 12V = 5,83A, più quella posteriore più altra roba e non ci sarei stato dentro. Il raddrizzatore si sarebbe bruciato. Ma il mio impianto assorbe 0,8A che è un valore bassissimo. Nessun problema per ricaricare. Per rispondere a McKenzie, per misurare la corrente massima dovrei mettere in corto, e visto il rating massimo del raddrizzatore non conviene, ovviamente l'assorbimento misurato col mio impianto è quello che ho scritto sopra. Figuratevi che adesso vado col motore originale 50 a puntine e ce la fa tranquillamente sia a dare corrente all'impianto che a caricare la batteria.
  9. Schema non ne ho, ho alcuni appunti, l'impianto l'ho fatto al volo mentre rimontavo la vespa. Comunque se mi date tempo qualche schizzo lo faccio. La batteria fa funzionare tutto, ma ovviamente viene ricaricata dallo statore quando il motore è in moto. In ogni caso ho fatto uno spinottino per ricaricarla senza toglierla dalla vespa. Il faro di drt se non mi sbaglio sui 45€. La lampada che monta è questa:
  10. Dimenticavo, biadesivo saratoga e non si stacca neanche con le lingue. Assorbimento 490mA con gli anabbaglianti, 740mA con abbaglianti
  11. No nessun segreto, figuratevi. Quello che volevo fare era una cosa assolutamente reversibile senza fare nessuna modifica strutturale, anche il devio non è stato modificato, solo la copertura per ovvie ragioni. L'interruttore luci è diventato il contatto principale come se fosse un contatto chiave. Così si perde la possibilità di accendere e spegnere le luci ma visto che il codice della strada ci obbliga a tenerle sempre accese e le ultime moto infatti non hanno più neanche l'interruttore me ne sono fregato, il devio posizione anabbaglianti è diventato anabbaglianti abbaglianti, clacson rimane e il pulsantino di spegnimento è diventato il selettore delle funzioni del contagiri. I due led sono quello piccolo rosso la spia dell'antifurto e quello grande sopra ovviamente giallo-arancio quello della riserva sfruttando il rubinetto sip fast flow con galleggiante per la riserva. Il faro è quello biluce di drt con la sua piastrina di adattamento perché monta la ba20d, e si trovano ottime cinesate a led a poco prezzo, già pronte da montare. Alla revisione misurata con abbaglianti 890 lumen. Dietro monta un siluro a led rossi che è normalmente limitato in corrente per emettere meno luce, quando premo lo stop bypasso il limitatore e la luce raddoppia, tutto con una lampada sola. Il contagiri sip lo conoscete, l'antifurto è un gemini 954. Regolatore di tensione dell'accensione parmakit, due relè per clacson e messa in corto accensione e una batteria al piombo da 1,2Ah, litio lasciamo perdere, questa costa 7€, pesa pochissimo, basta e avanza e quando si rovina ne comprate un'altra.
  12. Ho riprogettato completamente l'impianto elettrico della mia vespa in modo di avere una cosa al passo coi tempi e senza nessuna modifica al telaio. Vi lascio un video
  13. gelotus

    Olio miscela

    Scusate se riuppo ma ho un dubbio.. Fino ad ora ho fatto miscela direttamente alla pompa (agip) ovviamente con l'olio più schifoso che avevano. Dopo mi sono organizzato con misurino ed ho preso il motul 710. Fatto miscela al 2% scarso, forse qualcosina in meno. La cosa strana è che ho notato che sono aumentate le vibrazioni e leggermente le temperature. A cosa può essere dovuto?
  14. Siamo nel campo delle supposizioni, lo statore è identico alle idm, 3 bobine fem e una di accensione, i comuni a massa e la presa a 2/3 o 67% che dir si voglia. Penso intercambiabile al 99%. La centralina è palesemente diversa, ma dentro anche se la originale idm è annegata nella resina non penso che ci sia niente di esoterico che un orientale medio non possa replicare fedelmente.
  15. Il circuito funziona, ma c'è un errore di fondo, il ponte di graetz funziona con il neutro flottante rispetto a massa, nel caso dello statore a puntine e delle accensioni idm il neutro è collegato a massa, quindi userà un solo diodo ovvero un raddrizzatore a singola semionda. O si isola il neutro e lo si collega al ponte o tanto vale usare un normalissimo diodo. Oppure creare un'altra massa per l'impianto isolata dal telaio. Dentro il regolatore non c'è altro che un banale varistore da 15v e adeguato amperaggio, in questo caso il collegamento in serie non fa altro che tagliare la corrente invece che la tensione e anche questo è sbagliato, deve andare in parallelo al generatore. Le batterie al piombo e anche le nuove al litio per applicazioni motoristiche non hanno bisogno di circuiti di ricarica particolari, quando sono scariche si comportano come una resistenza verso massa, ciucciano corrente e basta quindi paradossalmente la batteria nel contesto va bene
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