Innanzitutto premetto che io non sono un gran tecnico e sono mooolto meno esperto di molti utenti di questo forum che bazzicano da anni con i motori 2t ( e non solo).
Si possono dire un'infinità di cose su questo argomento e, come capita spesso, si possono avere le proprie teorie e convinzioni. Credo che però tutti abbiano le idee chiare riguardo al lavoro che compie il terzo travaso, specialmente sui lamellari al carter in cui l'onda di risonanza dovrebbe aiutare ad una consona apertura delle lamelle.
Non sono, però, d'accordo con il fatto che il terzo travaso venga sfruttato nelle cilindrate alte dove c'è poco fuorigiri ( basti vedere il motore dell'Rsa).
Per quanto riguarda il volume travasi, ti lascio tirare le tue conclusioni proponendoti una piccola ricerca in internet: prova a cercare varie immagini di travasi di vari tipi di moto ( trial/enduro/strada...) e pensa che caratteristiche sono richieste a ciascun motore; noterai che i "travasi-voragine", largamente adottate nelle 2t da gp ( vedi le varie hrc e aprilia del tempo), non si adatterebbero mai ad un motore da trial, nato per la coppia e la reattività. Stesso ragionamento può essere adottato sul fatto che i trial montano carburatori sensibilmente più piccoli rispetto ad un 2t da gp.( ho speso in considerazione i trial e le gp solo perchè c'è una visibile differenza dettata, appunto, dal diverso utilizzo). L'affermazione che hai fatto confrontando il terzo travaso di un motore lamellare e quello di un disco rotante si rifà proprio a quello che cercavo di spiegarti poco sopra: un motore a disco rotante ( quindi verosimilmente un motore per una stradale/gp) avrà un terzo travaso grosso ( come grossi saranno anche i primari e i secondari) mente il t.t. di un Cr sarà, in proporzione, più piccino MA la dimensione del t.t. NON dipende dal tipo di alimentazione ( lamellare/disco...) ma dalle caratteristiche che deve avere il motore.
Mi scuso per il mio italiano, per il fatto che alcuni concetti li ho dati per scontati ma, essendo straniero, ho cercato di "ridurre tutto all'osso " esprimendomi come meglio potevo.