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tipologia di scarichi per vespa


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32 minuti fa, Architito2002 ha scritto:

Ma la “spinta” al sistema oscillante ( l’aria contenuta nell’espansione) la dai con l’impulso dello scarico.

Si certo, il “la” viene dall’apertura della luce di scarico, con gas in camera di combustione a pressione maggiore di quella nello scarico (e atmosfera) e la risonanza la dai (o meglio “moduli”) dimensionando lunghezze varie e angoli di cono e controcono.

Se uno vuole un effetto di risonanza “brutale”, ma che funziona solo in un band molto limitato dei giri motore, deve esagerare con l’angolo del divergente (e di conseguenza convergente visto che la sua geometria e’ legata al divergente)…per motori da strada non ha nessun senso…per motori da pista solo se la configurazione della pista presuppone che si stia solo in un campo di rpm molto ristretto.

La sincronia di cui parli è appunto far arrivare l’onda di depressione davanti allo scarico quando si apre la luce (e di pressione quando sta per chiudersi)

Modificato da Turbinavespa
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34 minuti fa, Turbinavespa ha scritto:

La sincronia di cui parli è appunto far arrivare l’onda di depressione davanti allo scarico quando si apre la luce (e di pressione quando sta per chiudersi)

Se pensi alla storia dell’ altalena ti renderai conto che all’apertura dello scarico avrai una massima pressione , al pmi la massima portata( quindi la minima pressione) per aver poi la massima pressione alla chiusura dello scarico, ciò che si vuole ottenere.

Modificato da Architito2002
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26 minuti fa, Architito2002 ha scritto:

La storia del cono e controcono cambiano tanto un parametro importante dell’espansione che è il volume.

È dove si fanno i maggiori disastri perché alla fine dei conti il volume della marmitta deve essere adeguato al volume dei gas di scarico…volumi della marmitta troppi piccoli sono “un tappo”, volumi eccessivi “distruggono” il lavoro sulle onde di pressione operato da cono e controcono.

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Vuoi misura la risonanza di una espansione? 
Mettiti in una macchina con l’impianto stereo potente, o in una stanza, riproduci un file audio che va da 0 a 300 hz mentre metti avanti all’imbocco dello scarico una fiamma. Quando raggiungerai la frequenza di risonanza  la tua fiamma si spegnerà. Quella è la frequenza di risonanza del tuo scarico a temperatura ambiente. Fai le giuste proporzioni con le temperature in gioco in uno scarico ed è fatta.

Infatti tale frequenza è modificabile con l’anticipo di accensione……meno ne dai e più calore arriverà dentro la marmazza aumentando la frequenza di risonanza….certo aggiustamenti finali

Modificato da Architito2002
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Il volume cambia proprio la frequenza di risonanza, più è grande e più si abbassa la frequenza e viceversa.

Ma questa dipende anche dal diametro e dalla lunghezza del collettore.

Diametro del collettore che dipende dal numero di giri e dalla potenza in gioco appunto la quantità di gas.

Alla fine del controcono c’è una restrizione ed alcuni fanno raggiungere e superare la velocità del suono ai gas di scarico ( non alla massa d’aria oscillante)

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2 ore fa, pedrooo0 ha scritto:

spiegazione esauriente la tua. Ho notato anche in altre discussioni che spesso aggiungi un approfondimento "scientifico" molto interessante. Si vede che ti piace la cosa e l'hai studiata a fondo

Grazie, sono diventato ingegnere proprio grazie alla passione per la vespa a 14 anni, (volevo fare il medico che però dopotutto è un ingegnere pure lui…pompe, filtri, fluidi comprimibili e non ci sono anche in un corpo umano).

Ho fatto 5 anni sul campo a costruire/revisionare macchine e 10 anni a gestire un dipartimento di meccanica a 360 gradi…meccanica dei materiali, fluidodinamica, combustione, rotordinamica, vibrazioni, sistemi di controllo…un sogno per un appassionato come me e mi pagavano pure 😂

Sono stato fortunato ad avere mentori che erano (e sono tuttora) dei mammasantissima dell’ingegneria dei motori e la prima cosa che mi è stata insegnata è che non c’è spazio per l’improvvisazione nel campo della meccanica complessa, solo studio, applicazione, realizzazione e prove (troppe volte un pezzo che sembra funzionare sullo schermo dell’ingegnere di turno poi sul campo fallisce miseramente o fa solo una frazione di quello che avrebbe dovuto fare sulla base dei calcoli).

Adesso faccio altro in azienda meno “cuore e passione” e più bilanci trimestrali/annuali…gli ingegneri puri sono pagati (molto) meno dei “beans counters” anche in aziende di ingegneria 🙈

 

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13 ore fa, Turbinavespa ha scritto:

Grazie, sono diventato ingegnere proprio grazie alla passione per la vespa a 14 anni, (volevo fare il medico che però dopotutto è un ingegnere pure lui…pompe, filtri, fluidi comprimibili e non ci sono anche in un corpo umano).

Ho fatto 5 anni sul campo a costruire/revisionare macchine e 10 anni a gestire un dipartimento di meccanica a 360 gradi…meccanica dei materiali, fluidodinamica, combustione, rotordinamica, vibrazioni, sistemi di controllo…un sogno per un appassionato come me e mi pagavano pure 😂

Sono stato fortunato ad avere mentori che erano (e sono tuttora) dei mammasantissima dell’ingegneria dei motori e la prima cosa che mi è stata insegnata è che non c’è spazio per l’improvvisazione nel campo della meccanica complessa, solo studio, applicazione, realizzazione e prove (troppe volte un pezzo che sembra funzionare sullo schermo dell’ingegnere di turno poi sul campo fallisce miseramente o fa solo una frazione di quello che avrebbe dovuto fare sulla base dei calcoli).

Adesso faccio altro in azienda meno “cuore e passione” e più bilanci trimestrali/annuali…gli ingegneri puri sono pagati (molto) meno dei “beans counters” anche in aziende di ingegneria 🙈

 

Beh con tutte queste competenze puoi dire la tua anche nel post del bicilindrico

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10 minuti fa, Architito2002 ha scritto:

Beh con tutte queste competenze puoi dire la tua anche nel post del bicilindrico

Voi siete pazzi furiosi con questi progetti 🤣🤣🤣.

Ho letto di sfuggita cosa hai intenzione di creare, fammelo studiare bene quel tuo progetto, l’idea di tirare fuori un bicilindrico da un motore/carter Vespa è notevole.

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