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inverno ..no vespa .....delibere & deliri .....


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Messaggi consigliati

Ci sono dei blog qui sul sito di uno dei mod , bello quando parla dello shuttle e delle auto vecchie .

 

Lo shuttle che con una partenza produce le teste emissioni nocive di 30 milioni di veicoli in un anno fa da pensare davvero come ci prendono per il culo ....!!!! si puo' dire Culo o e' vietato dire Culo , pero' per chiederlo ho scritto Culo 3 no 4 volte ...ca... ecco per poco me ne usciva un 'altra

 

Anche la parte che se hai un auto degli anni 60 , questa non la ricordo bene dovrei rileggere , e te la compri ora e ci vai in giro fino a passarla ai tuoi successori , avrai emesso meno sostanze nocive che costruirne una moderna di auto .

 

Insomma e' tempo di prendere l ascia .

 

Arrivederci .

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  • Moderatore

Ecco cremona https://www.comune.cremona.it/node/421381

 

genova http://www.primocanale.it/notizie/smog-genova-divieti-di-circolazione-nel-2016-la-lista-completa-delle-limitazioni-165212.html  

http://www.genovatoday.it/cronaca/smog-ordinanza-tursi-blocco-circolazione.html  ecc ecc  

 

N.b  Sovente libera circolazione se il veicolo ha targa straniera... bene oltre le auto di lusso con targa bulgara/romena ecc.

anche per i mezzi d'epoca ci sarà una nuova vita con il "lifting estero" e non è una butade... considerate tutti i pensionati che stanno espatriando per motivi economici = " la pensione lorda italiana sarà pari alla loro pensione netta all'estero iscrivendosi all'AIRE... ne consegue che potranno mettere la targa della nazione in cui risiedono in modo legale e di conseguenza pagare una sciocchezza di bollo / assicurazione e libera circolazione ovunque!!

 

...siamo non alla frutta ma al delirio totale...

Modificato da McKenzie
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Io ho paura che tra non molto tarperanno le "ali" ai veicoli storici come la vespa mettendo qualche divieto o tassa rendendo tutto molto anti-economico....

Con queste ultime "mode" a momenti si vedono per strada più veicoli d'epoca che moderni....

Sentirai che botta tra non molto!

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Salve, e il traffico di aerei sulle nostre teste quello che inquinano neanche lo immaginate, e le grandi navi nei porti?, e il trasporto pubblico a nafta nelle città , e il trasporto merci tutto su gomma in questo paese e il problema secondo qualche fenomeno si risolve fermando i 2t....

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Questo l'intervento di Luca Capocchiano, ingegnere genovese che recentemente ha compiuto il giro del mondo in vespa.

Questo discorso lo ha fatto in seduta comunale ove si discuteva dell'ordinanza contro tutti gli euro 0, asi o non asi, poi per fortuna finita nel dimenticatoio.

Dall'intervento (ricordo che Luca è ingegnere) si evince che coloro che hanno proposto il divieto (precisamente gli assessori alla viabilità e all'ambiente) non hanno la minima idea dell'origine del particolato sottile presente nell'aria che respiriamo tutti i giorni.

Prima della lettura vi faccio ridere: l'assessore alla viabilità del comune di Genova.....non ha la patente.

 

 

 

"Sono un ingegnere meccanico di trentasette anni e per tredici ho lavorato per i reparti Corsa di MV Agusta, Ducati e nell’ufficio tecnico Ferrari. Ho quindi la competenza specifica per analizzare l’ordinanza sotto l’aspetto strettamente tecnico, dalle cause che l’hanno resa necessaria fino ai rimedi proposti. Nel tempo a mia disposizione, cercherò di spiegare, dal punto di vista tecnico, la totale assurdità, inutilità e iniquità di questa ordinanza. In particolare, riguardo alle restrizioni imposte ai veicoli a benzina, soprattutto a due ruote. I motori a combustione interna, normalmente chiamati impropriamente a scoppio, non sono tutti uguali e non producono gli stessi agenti inquinanti. Questo principalmente a causa di tre differenze: nelle modalità di combustione, nella modalità di regolazione della potenza e nella tipologia di combustibile impiegato. Iniziamo dalla modalità di combustione. La combustione ha sempre bisogno di combustibile (benzina o gasolio) comburente (ossigeno in entrambi i casi) e di un innesco. Nei motori a benzina l’innesco è dato da una scintilla che scocca tra gli elettrodi e la candela e soprattutto avviene solamente se il rapporto tra combustibile e comburente è molto vicino a quello teorico ideale, che la chimica fissa in circa quattordici parti di ossigeno per una di combustibile. Se ho troppo, o troppo poco ossigeno rispetto al combustibile, il motore semplicemente non funziona. Nei motori diesel la situazione è completamente diversa. La scintilla neppure serve. In questi motori infatti non ci sono neanche le candele. Il gasolio si incendia spontaneamente quando si superano determinate soglie di pressione e temperatura e questo avviene con il semplice movimento del pistone verso l’alto. È una combustione completamente diversa e disordinata. Le minuscole goccioline di gasolio si incendiano indipendentemente le une dalle altre, in zone e tempi differenti nella camera di combustione. Si parla di combustione di tipo diffusivo ed è molto più rapida. La seconda differenza è sulla modalità di regolazione della potenza. Noi, quando acquistiamo un’auto da cento cavalli, si intende il valore di potenza massima, quello che viene erogato con l’acceleratore a tavoletta e un regime medio-alto di giri. Nella realtà, noi, quasi mai utilizziamo il motore alla massima potenza. Abbiamo sempre bisogno di frazioni molto più piccole. Le modalità in cui i motori regolano le potenze sono molte diverse tra benzina e diesel. Nei motori diesel la regolazione avviene semplicemente aumentando o diminuendo la quantità di combustibile (gasolio), che mettiamo nel motore. La quantità di aria è quindi costante, ma più combustibile significa più potenza e viceversa. È un metodo molto efficiente e sfrutta il fatto che il gasolio si incendia praticamente sempre, qualunque sia il suo rapporto rispetto all’aria della miscela. Questo purtroppo non è possibile nei motori a benzina per quello che ho detto prima, il rapporto tra comburente e combustibile (ossigeno e benzina), deve rimanere molto vicino a quello teorico ideale.  La terza differenza è la più ovvia: benzina e gasolio sono entrambi derivati dalla distillazione del petrolio, ma hanno composizioni chimiche molto differenti. In particolare, le benzine sono una famiglia di idrocarburi molto simili tra di loro, sempre perché i motori a benzina sono molto più delicati, hanno delle esigenze molto più strette rispetto a quelli diesel. Le nafte, che sono una famiglia di idrocarburi, tra cui il gasolio è quello di migliore qualità, sono invece molto diverse. Il gasolio è un combustibile di buona qualità, le nafte sono quelle più scadenti. Date queste differenze appena descritte, non deve sorprendere che le emissioni inquinanti di motori a benzina e motori diesel non siano le stesse, ma molto diverse. Quando si parla di agenti inquinanti, ci si riferisce a famiglie di composti chimici; i più noti di questi sono gli idrocarburi incombusti, che troviamo scritti come HC, il più famoso è il famigerato benzene, considerato ormai da anni, dall’Organizzazione mondiale della sanità come cancerogeno di tipo 1, ovvero certamente cancerogeno. Abbiamo gli ossidi di azoto, gli ossidi di carbonio, gli ossidi di zolfo e il particolato carbonioso. Gli inquinanti non sono tutti uguali. Ognuno di questi si forma con modalità differente e comporta dei problemi specifici. Veniamo all’ordinanza nello specifico. Genova ha superato i valori limite di legge per particolato di carbonio, quello che normalmente viene definito PM10 o polveri sottili, e gli ossidi di azoto, non per gli altri inquinanti. Voglio analizzare le modalità con cui questi due agenti inquinanti, che sono oggetto del problema di Genova, si formano. Gli ossidi di azoto sono banalmente formati da atomi di azoto e di ossigeno. Questo può essere sorprendente, considerato che sono i due principali costituenti dell’atmosfera. Noi in questo momento, siamo immersi in un mare di azoto e di ossigeno. L’azoto è circa il 78 per cento dell’atmosfera e l’ossigeno è il 20 per cento, ma alla temperatura ambiente a cui noi ci troviamo, non si combinano, stanno ognuno per sé. Alle alte temperature, invece, come quelle che si raggiungono all’interno dei motori, trovano una fortissima attrazione reciproca, si combinano e formano gli ossidi, che sono invece dannosi per la salute. Quindi per la formazione degli ossidi di azoto sono necessarie tre condizioni: la presenza di alte temperature, la presenza di azoto e la presenza di ossigeno. Le alte temperature sono certamente raggiunte sempre all’interno sia dei motori a benzina che dei motori diesel. L’azoto è certamente presente in entrambi i motori; è infatti un inerte rispetto alla combustione, non ne prende parte, entra ed esce; dieci atomi di azoto entrano e dieci atomi di azoto escono. Per l’ossigeno la situazione è differente. Nei motori benzina si fa entrare solo l’ossigeno che è necessario per la combustione della benzina. Non può essere troppo di più o troppo di meno, altrimenti il motore non funzionerebbe, non si accenderebbe. L’ossigeno, dentro un motore benzina è impiegato quasi totalmente per la combustione e non ne rimane di libero per associarsi con l’azoto. Diversissimo è il caso dei motori diesel, dove, quando chiedo poca potenza a motore, praticamente nella totalità dei nostri utilizzi quotidiani, semplicemente metto poco combustibile e la combustione utilizza quindi solo l’ossigeno necessario per la combustione del carburante e il resto rimane disponibile ad aggregarsi per l’azoto. Ecco perché in ambiti tecnici le emissioni di ossidi di azoto sono conosciuti da sempre come emissioni tipiche dei motori diesel, perché si formano solamente in combustioni dove c’è eccesso di aria rispetto al combustibile e un motore benzina non potrebbe funzionare con queste modalità. Il secondo agente inquinante per cui Genova sfora le emissioni della Comunità Europea è il particolato carbonio (PM10, polveri sottili). Si tratta di microscopiche goccioline di combustibile che bruciano solamente all’esterno, formano una specie di crosta impermeabile che impedisce all’ossigeno di penetrare al suo interno e di bruciare completamente.  È un processo che chimicamente si chiama pirolisi del carbonio e avviene quasi esclusivamente con il tipo di combustione diffusiva tipico dei diesel. Non avviene nei motori a benzina. Inoltre, il gasolio, come combustibile, è di per se stesso più soggetto. Ne consegue che il PM10 negli ambienti tecnici non è solo considerata un’emissione prevalente dei diesel, ma per anni, almeno fino all’introduzione della norma Euro5 del 2009, considerata esclusiva dei motori diesel. Infatti, le norme precedenti, fino all’Euro4, neppure mettevano un limite di emissione sul PM10 ai motori benzina, perché erano considerati naturalmente puliti. Un’altra evidenza in questo senso è che quelli che normalmente si chiamano fap (filtro anti particolato), che sono dispositivi che servono a filtrare questo tipo di emissione, sono presenti solamente nei motori diesel. I motori benzina non ne hanno bisogno. A seconda delle varie fonti, il rapporto tra emissioni di PM10 e ossidi di azoto, che sono gli inquinanti oggetto dell’ordinanza, tra un motore benzina e un motore diesel, varia da 1 a 100 a 1 a 1000. Significa che secondo alcuni un solo motore diesel produce PM10 e ossidi di azoto come cento motori benzina; secondo altre fonti, quanto mille motori benzina. Riassumendo, il contributo dei motori a benzina rispetto alle categorie di inquinanti, oggetto dello sforamento dei limiti europei, è irrisorio. Gli agenti inquinanti lasciano un’impronta digitale e, in questo caso, è evidente che appartengono inequivocabilmente ai motori diesel e, in particolare, a quelli che bruciano nafte di bassa qualità, motori navali, gruppi elettrogeni e centrali termiche per il riscaldamento dei condomini. Gli indizi portano senza alcun dubbio verso responsabili di cui il Comune, come sottolinea nell’ordinanza, non ha competenza. Si dice che porto, autostrade e aeroporto sono su aree demaniali, ma questo non può giustificare un provvedimento che, come ho detto all’inizio, è assurdo, iniquo e assolutamente inutile. È assurdo perché è privo di qualunque presupposto tecnico, fisico e chimico e appare evidente che chi lo ha scritto non ha alcuna competenza in materia. Si bloccano, infatti, veicoli che sono assolutamente innocenti rispetto agli inquinanti che Genova sfora. Inutile, perché è facilissima la previsione che, stante il problema e i rimedi proposti, non porterà ad alcun miglioramento per l’inquinamento e quindi per la salute pubblica. Iniquo, perché avrà come unico effetto quello di picchiare sulle tasche dei cittadini, specie delle fasce meno abbienti che, va da sé, sono quelli che meno frequentemente cambiano le proprie auto e moto. Il provvedimento ha avuto, però, uno scopo benefico, quello di portare all’attenzione il problema e allo scoperto i veri responsabili. Inoltre, ha avuto modo di fare delle proposte che sarebbero veramente efficaci. L’Autorità portuale diceva che non sa che cosa fare riguardo al problema. L’elettrificazione delle banchine, che è un problema che è già stato sollevato nei precedenti Consigli, sarebbe una cosa veramente efficiente. Il professor Valerio cita dei numeri e dice che le navi in porto nel 2011, l’ultimo anno per cui i dati sono disponibili, hanno emesso in atmosfera ossidi di azoto, che sono le emissioni per cui Genova sfora, in quantità dieci volte superiore a quella di tutti gli autoveicoli genovesi e più di centosettanta volte di tutte le moto che circolano in città. Un’altra proposta, sempre a questo riguardo, potrebbe essere una normativa che è già in vigore in molti Paesi europei, che obbliga le navi in porto a bruciare carburanti di buona qualità, perché, come ho detto, i motori diesel bruciano praticamente sempre, ma bisogna obbligarli a bruciare gasolio e non nafta; oppure la messa al bando delle caldaie a nafta per il riscaldamento centralizzato dei condomini. E voglio sottolineare, in questo ambito, che occorrerebbe concedere deroghe alle normative antincendio che lo impediscono, visto che qualunque amministratore di condominio passerebbe al metano, perché si spende la metà rispetto alla nafta. L’inquinamento, banalmente, è proporzionale al traffico e appare quindi assurdo colpire i due tempi, che sono tutti due ruote e tutti sappiamo quanto siano essenziali per limitare il traffico.  Inoltre, per ridurre il traffico, sarebbe opportuna la sincronizzazione dei semafori. Perché l’inquinamento è proporzionale al traffico e, questo, al tempo di percorrenza dei veicoli per un certo percorso. Io ho attraversato il mondo intero su una Vespa, sono passato per moltissime metropoli, Dubai, Singapore, Melbourne, solo per citarne alcune, e ho constatato che dove questo sistema è implementato in maniera efficace, si ottengono risultati sbalorditivi. Qui pare che non sia mai stato fatto uno studio a proposito, forse solo un pezzo di Corso Italia, certamente non in Corso Europa o in Corso Sardegna. La modernizzazione del parco mezzi Amt. Ho sentito che sarebbero stati modificati alcuni mezzi e trasformati da Euro1 a Euro3. Da tecnico sono scettico, perché c’è una differenza gigantesca tra i limiti imposti dalle due normative, che ha richiesto, da decine di anni di studio alle case automobilistiche, a investimenti ingenti. Se fossero bastate delle modifiche per adeguare i veicoli da Euro1 ad Euro3, tutti i tecnici delle case automobilistiche sarebbero scemi e vi garantisco che non è così. Io vorrei chiedere formalmente il dettaglio di queste operazioni, sia per valutarne l’efficacia e, in caso positivo, sarei lieto di sbagliarmi e vorrei chiedere che venga estesa la possibilità anche ai privati. Perché Amt può, con alcune modifiche, aggiornare i propri mezzi alle normative Euro3 e un privato non può? Concludo con un’osservazione. Come ho anticipato, io ho fatto il giro del mondo, sono partito da Corso Italia, muovendo in direzione Levante con una Vespa, non ho mai invertito la rotta, ho percorso 40 mila chilometri, cinque continenti e attraversato ventinove Paesi. Viaggiavo da solo, senza mezzi di supporto, senza gps. Più volte mi sono perso. Ho imparato sulla mia pelle una banalità, ma che vorrei trasmettere a chi ha la possibilità di decidere: per quanto possa essere odioso, tornare indietro quando si sbaglia strada, a volte è il primo passo nella direzione giusta."

Modificato da Il_Barone
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....Ho imparato sulla mia pelle una banalità, ma che vorrei trasmettere a chi ha la possibilità di decidere: per quanto possa essere odioso, tornare indietro quando si sbaglia strada, a volte è il primo passo nella direzione giusta."

 

Non potrai MAI essere un politico.

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...la vita è troppo breve per non avere una vespa
Non ho fatto i soldi, ma ho fatto di più: ho dato tutto quel che avevo dentro e sono stato felice.
Ma quanto coraggio ha il bruco per attraversare l'autostrada?

Non esiste la pallottola che può uccidere un'idea

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Se rompono troppo li cojoni,intesto tutto a mio suocero e giro con targhe rumene.Brutto da dirsi e da farsi ma se è fattibile per girare senza noie...ben venga.

Illuso, hai a che fare con dei professionisti.....metteranno una tassa sui suoceri.

Sulle suocere no, perchè se no non paga nessuno per farsele pignorare.

Modificato da mekmak
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...la vita è troppo breve per non avere una vespa
Non ho fatto i soldi, ma ho fatto di più: ho dato tutto quel che avevo dentro e sono stato felice.
Ma quanto coraggio ha il bruco per attraversare l'autostrada?

Non esiste la pallottola che può uccidere un'idea

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Sapete quanti treni ancora vanno a gasolio?(tutti euro 5 come le famose ww)

Avete fatto caso,quando nei telegiornali,fanno vedere dei servizi di cronaca,sopratutto al sud,guarda caso,con che auto ancora girano i poliziotti?

       Fiat marea alfa 155.

Vogliamo parlare dei bus che fanno servizio tra i comuni della periferia.(no comment)

Soluzione?

Fermare la nostre vespette.

Io ne ho due,un falcone e una dyane,in tutti e quattro farò circa 4/5 km. all'anno per un consumo di circa 3 /400litri di benzina,

un treno li brucia in un giorno,un'auto della polizia in una settimana e un bus in tre giorni.

Le conclusioni le lascio a voi dato che di "giuoco di gente lampadata che parla a vanvera" non me ne intendo  

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La meccanica non è la moglie del meccanico

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con l’esclusione di mezzi di valore storico o collezionistico ufficialmente riconosciuto.

Mi era sfuggito questo passaggio,

"ufficialmente riconosciuto"

Quindi un mezzo asi o fmi o ..."ufficialmente riconosciuto"

inquina meno di un altro,che non paga oboli a nessuno.

L'unico obolo che intenderò pagare in futuro sara a caronte,perchè non sono un buon nuotatore.

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La meccanica non è la moglie del meccanico

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  • 2 weeks later...

con l’esclusione di mezzi di valore storico o collezionistico ufficialmente riconosciuto.

Mi era sfuggito questo passaggio,

"ufficialmente riconosciuto"

Quindi un mezzo asi o fmi o ..."ufficialmente riconosciuto"

inquina meno di un altro,che non paga oboli a nessuno.

L'unico obolo che intenderò pagare in futuro sara a caronte,perchè non sono un buon nuotatore.

 

 

Non ti preoccupare nei weekend lo sostituisco io , non hai da pagare nulla .........come vedi puoi avere delle ottime amicizie anche da quelle parti ..... :RdR

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