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Trovar lavoro...l'è dura!!


Cristian-91

Messaggi consigliati

ovviamente si scherzava!

 

- Non dare troppe spiegazioni alla gente. Le persone intelligenti non ne hanno bisogno; gli stupidi non capiranno comunque.
- Se dovessi fare un bilancio delle cose che ho capito del genere umano in 13 anni di forum, tali cose si riassumono in “quasi tutti cercano (solo e sempre) delle conferme a quanto pensano gia’“,
o se preferite: comunicare, ammesso sia possibile, é perfettamente inutile.

[cit Uriel Fanelli]

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Anche io in questi giorni sto facendo la maturità..Sarà che sono liceale, però penso che a sto mondo se si vuole diventare qualcuno studiare è necessario...Non solo per il lavoro, anche per imparare a "stare al mondo", a non farsi fregare, a poter avere le conoscenze per esprimere un'opinione...

 

Io avevo in mente di provare ad entrare a economia, inizialmente ero orientato su ingegneria ma so che la matematica mi ucciderebbe...Anche se non ho mai avuto grossi problemi in questi 5 anni (non sono certo il classico secchione, però un 7 ce l'ho), so che quella non è la mia passione, quello non è il mio interesse... Quello che mi piace della meccanica sono i motori, la vespa, il fuoristrada, l'auto d'epoca... Non fare studi ingegneristici...

 

Vabbè che fare ingegneria e laurearsi è una bella soddisfazione, quelle 3 lettere davanti al nome sono ambitissime....

Però provare a prendere una laurea solo per prestigio, si fa della fatica senza metterci passione...

ONLY for cedde racing team 8)

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Da quel che vedo io, il mercato è pieno di laureati cagnacci che capiscono meno di una sega ma aspirano a posti di prestigio. Proprio in questo periodo da me ci sono i colloqui per cercare un tecnico e un direttore, ma ragazzi... desolazione, arrivano solo teste di cazzzo, la prima cosa che chiedono è lo stipendio, dopodiché domandano quando ci sono le ferie. E ovviamente alla prima domanda pratica, crollano come dei piloni costruiti sulla torba.

Di laureati ce n'è troppi in giro, distinguersi diventa difficile... e ancor di più trovare quelli che abbian voglia di lavorare.

 

Secondo me fai bene a cercarti un lavoro pratico, cercatene uno che ti piaccia ma sii umile e recettivo: vedrai che avrai delle belle gratificazioni, anche senza una laurea in tasca.

 

ahime, mi tocca darti ragione alla grande...

troppi ingegneri incravattati che vengono tutti pompati del loro sapere e poi ti cadon su delle stronzate che vanno imparate a 14 anni..

poi quando accendi la mola da 800mm della rettifica grande si cagano pure sotto a star li vicino...puah....

poi magari c'è quello veramente capace che lo mettono a spazzare..

 

 

già.. :roll:

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Beh che brutto quando si generalizza ;-)

Penso che è vero dire che è pieno di laureati, ma penso che sia anche altrettanto falso dire che tutti non sanno un mattarello.

Ci sono persone che si laureano in cazzate, ingegneri che si laureano con una pedata in culo ma ci sono anche ing e laureati

con un alto profilo.... così alto che la vostra blasonata industria italiana non accetta... perchè li deve PAGARE per le loro capacità.

Quindi non lamentatevi se ai colloqui arrivano solo dei coglionauti.... sono i vosti capi che lo vogliono!!

Le menti, quelli che valgono, se ne vanno all'estero perchè in Italia fai strada solo se sei una valletta o una merda di calciatore come quei derelitti che abbiamo mandato in ferie in sudafrica.

 

Mai generalizzare, una persona saggia sa dare grande valore alla teoria come alla pratica.

Ci sono cose che il neo-Ing non può sapere ma che l'operaio sa.

Ci sono altrettante cose che l'operaio non sa nemmeno concepire e che l'Ing invece sa.

Quello che per me è banale magari per te non lo è... e viceversa.

Lancia nel cuore

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Beh che brutto quando si generalizza ;-)

Penso che è vero dire che è pieno di laureati, ma penso che sia anche altrettanto falso dire che tutti non sanno un mattarello.

Ci sono persone che si laureano in cazzate, ingegneri che si laureano con una pedata in culo ma ci sono anche ing e laureati

con un alto profilo.... così alto che la vostra blasonata industria italiana non accetta... perchè li deve PAGARE per le loro capacità.

Quindi non lamentatevi se ai colloqui arrivano solo dei coglionauti.... sono i vosti capi che lo vogliono!!

Le menti, quelli che valgono, se ne vanno all'estero perchè in Italia fai strada solo se sei una valletta o una merda di calciatore come quei derelitti che abbiamo mandato in ferie in sudafrica.

 

Mai generalizzare, una persona saggia sa dare grande valore alla teoria come alla pratica.

Ci sono cose che il neo-Ing non può sapere ma che l'operaio sa.

Ci sono altrettante cose che l'operaio non sa nemmeno concepire e che l'Ing invece sa.

Quello che per me è banale magari per te non lo è... e viceversa.

 

quotissimo..però io come sirnick sono di parte :mrgreen:

chiedete ai tanto acclamati ingegneri ferrari a che condizioni lavorano....dopo essermi informato ho smesso di tifare ferrari tanto tempo fa....

ci rimangono solo i giochi degli ovetti kinder e la chicco!!!! :RdR

5d71nq.gifIn cauda venenum

 

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!

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Ragazzi...che bella merda sta seconda prova! Hellas potrai confermare!!

 

E' stata praticamente sbagliata dal ministero...era una prova da informatici!(e non è solo la diceria di qualche studente insoddisfatto...hanno confermato tutti e prof e di varie commissioni...)

 

Riguardava argomenti che noi di tele in quinta non li si vede manco di striscio!

 

E io che mi aspettavo qualche bella PCM...no comment..giorni di studio inutile!

 

Tornando al lavoro...non saprei nemmeno in cosa proseguire con lo studio...

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Ragazzi...che bella merda sta seconda prova! Hellas potrai confermare!!

 

E' stata praticamente sbagliata dal ministero...era una prova da informatici!(e non è solo la diceria di qualche studente insoddisfatto...hanno confermato tutti e prof e di varie commissioni...)

 

Riguardava argomenti che noi di tele in quinta non li si vede manco di striscio!

 

E io che mi aspettavo qualche bella PCM...no comment..giorni di studio inutile!

 

Tornando al lavoro...non saprei nemmeno in cosa proseguire con lo studio...

 

 

Che vi è capitato a voi?

 

A noi del tecnico commerciale ci è capitato un bilancio con dati a scelta e tra i tre punti io ho scelto di fare l'analisi patrimoniale, finanziaria e economica... Anche se la patrimoniale non era richiesta, l'ho fatta uguale... facevo una cosa incompleta...

 

Le tracce dei temi erano scabrose... Figurati se uno va a fare il tema sugli UFO, che ci scrivevo?? Ne ho incontrato uno ieri l'altro sera che mi ha dato una mano a spingere la vespa che ero a secco...

 

Vabbè domani si va con sta 3° prova...

E-mail --> martino-gianluca@hotmail.it PRATO/PISTOIA

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Beh che brutto quando si generalizza ;-)

Penso che è vero dire che è pieno di laureati, ma penso che sia anche altrettanto falso dire che tutti non sanno un mattarello.

Ci sono persone che si laureano in cazzate, ingegneri che si laureano con una pedata in culo ma ci sono anche ing e laureati

con un alto profilo.... così alto che la vostra blasonata industria italiana non accetta... perchè li deve PAGARE per le loro capacità.

Quindi non lamentatevi se ai colloqui arrivano solo dei coglionauti.... sono i vosti capi che lo vogliono!!

Le menti, quelli che valgono, se ne vanno all'estero perchè in Italia fai strada solo se sei una valletta o una merda di calciatore come quei derelitti che abbiamo mandato in ferie in sudafrica.

 

Mai generalizzare, una persona saggia sa dare grande valore alla teoria come alla pratica.

Ci sono cose che il neo-Ing non può sapere ma che l'operaio sa.

Ci sono altrettante cose che l'operaio non sa nemmeno concepire e che l'Ing invece sa.

Quello che per me è banale magari per te non lo è... e viceversa.

 

e la grande industria, invece assume "a cognome" e li strapaga lostesso!

io i miei figli, se avro' la forza economica di farlo, a 18 li caccio a piedi in culo dall'italia se non se ne vanno da soli.

 

- Non dare troppe spiegazioni alla gente. Le persone intelligenti non ne hanno bisogno; gli stupidi non capiranno comunque.
- Se dovessi fare un bilancio delle cose che ho capito del genere umano in 13 anni di forum, tali cose si riassumono in “quasi tutti cercano (solo e sempre) delle conferme a quanto pensano gia’“,
o se preferite: comunicare, ammesso sia possibile, é perfettamente inutile.

[cit Uriel Fanelli]

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Beh che brutto quando si generalizza ;-)

Penso che è vero dire che è pieno di laureati, ma penso che sia anche altrettanto falso dire che tutti non sanno un mattarello.

Ci sono persone che si laureano in cazzate, ingegneri che si laureano con una pedata in culo ma ci sono anche ing e laureati

con un alto profilo.... così alto che la vostra blasonata industria italiana non accetta... perchè li deve PAGARE per le loro capacità.

Quindi non lamentatevi se ai colloqui arrivano solo dei coglionauti.... sono i vosti capi che lo vogliono!!

Le menti, quelli che valgono, se ne vanno all'estero perchè in Italia fai strada solo se sei una valletta o una merda di calciatore come quei derelitti che abbiamo mandato in ferie in sudafrica.

 

Mai generalizzare, una persona saggia sa dare grande valore alla teoria come alla pratica.

Ci sono cose che il neo-Ing non può sapere ma che l'operaio sa.

Ci sono altrettante cose che l'operaio non sa nemmeno concepire e che l'Ing invece sa.

Quello che per me è banale magari per te non lo è... e viceversa.

 

L'università in italia, in questo periodo, fa sì che si laureino anche i peggiori idioti. Questo perché anche lì c'è la politika, che impone di far numero: pochi laureati, pochi iscritti, pochi soldi. Tanti laureati, tanti iscritti, tanti soldi.

Io per laurearmi mi son fatto un culo come una capanna, perché ho studiato lavorando (sottopagato), ma lavorando nel settore in cui studiavo: mi facevo anche settimane o mesi interi in cantiere, e giornate intere in studio, per racimolare quattro soldi ma soprattutto per capire e toccar con mano la materia di studio concretizzata. Nei miei panni ce n'erano pochi, dei miei compagni di studio: la maggior parte preferiva stare in università a cazzeggiare tutto il giorno, studiacchiando nei ritagli di tempo, facendo comunella e leccando il culo ai professori... e dei pochi che lavoravano, la maggior parte faceva lavori che oggi sono definiti "da universitario": cassiere al supermercato, cameriere, pizzaiolo... arte sprecata. Agli esami poi passano quasi tutti: i leccaculo quasi sempre, perché impostano lo studio concentrandosi su quello che il tale professore chiede, mentre io e pochi altri invece facevamo più fatica, passavamo con voti parecchio altalenanti (nel mio libretto c'era la gamma dei voti completa dal 18 al 30 e lode, tranne 29 che non l'ho mai preso), perché decidevamo di studiare sia gli appunti che sul libro, focalizzando l'attenzione su quel che potrebbe servire un domani, ma ovviamente per studiare così è necessario molto più tempo, e spesso si finisce col perdere qualche dettaglio sul quale a volte si basano le domande "classiche" di un tale professore, che risultano difficili da prevedere quando si è latitato nel leccaculismo.

Benissimo, e chi se ne frega? Alla fine il pezzo di carta è il medesimo, no? A mio avviso non è proprio così.

 

La differenza sostanziale emerge al momento del colloquio con l'impresa: chi studia per laurearsi, il più delle volte non conosce neanche marginalmente le necessità aziendali, e si presenta con quell'atteggiamento che aveva durante la carriera accademica (pensa alla retribuzione, allo svacco e va a cercare il pelo nell'uovo senza vedere il trave che ha sotto il naso); chi invece ha studiato per imparare qualcosa, durante un colloquio troverà il punto di contatto per proseguire quel che ha fatto fino a quel momento, cominciando a concretizzare: se scatta il feeling, il gioco è fatto.

 

Con questo non voglio generalizzare, in quanto sono fermamente convinto che dagli atenei italiani non esce solo merda, anzi, gli elementi validi ci sono e spero continueranno ad esserci, solo che -visto il sistema di funzionamento degli atenei- la merda è in maggioranza: conosco parecchi coetanei, laureati anche presso prestigiosi e rinomati atenei, che professionalmente non valgono nulla... figli di papà, ricoperti d'oro, che hanno fatto l'università perché "tanto è svacco", che passavano gli esami copiando, o col CEPU... ovviamente ai colloqui vengono rimbalzati: non me ne accorgo solo io della loro condizione.

Io invece ho frequentato dei corsi extra, che non davano accredito di "punteggio" o "crediti", per cui ovviamente erano praticamente deserti... però quei corsi, estremamente tecnici e pratici, hanno fatto sì che il mio nome finisse sotto agli occhi giusti... per mia fortuna, poi tutto è evoluto nel verso migliore... sono stato convocato per un colloquio, nel quale non c'erano chances per chi era abituato a copiare e a cazzeggiare... che poi si è raddoppiato, diventando non un esame, ma una doppia chiacchierata tecnica di qualche ora con quelli che ora sono i miei attuali dirigenti, perché è scoccata la scintilla...

Contattatemi via mail: sirvano@et3.it

 

Hubraum ist mit nichts zu ersetzen. Ausser mit noch mehr Hubraum.

Aerodynamik ist was für Leute die keine Motoren bauen können.

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Beh che brutto quando si generalizza ;-)

Penso che è vero dire che è pieno di laureati, ma penso che sia anche altrettanto falso dire che tutti non sanno un mattarello.

Ci sono persone che si laureano in cazzate, ingegneri che si laureano con una pedata in culo ma ci sono anche ing e laureati

con un alto profilo.... così alto che la vostra blasonata industria italiana non accetta... perchè li deve PAGARE per le loro capacità.

Quindi non lamentatevi se ai colloqui arrivano solo dei coglionauti.... sono i vosti capi che lo vogliono!!

Le menti, quelli che valgono, se ne vanno all'estero perchè in Italia fai strada solo se sei una valletta o una merda di calciatore come quei derelitti che abbiamo mandato in ferie in sudafrica.

 

Mai generalizzare, una persona saggia sa dare grande valore alla teoria come alla pratica.

Ci sono cose che il neo-Ing non può sapere ma che l'operaio sa.

Ci sono altrettante cose che l'operaio non sa nemmeno concepire e che l'Ing invece sa.

Quello che per me è banale magari per te non lo è... e viceversa.

 

L'università in italia, in questo periodo, fa sì che si laureino anche i peggiori idioti. Questo perché anche lì c'è la politika, che impone di far numero: pochi laureati, pochi iscritti, pochi soldi. Tanti laureati, tanti iscritti, tanti soldi.

Io per laurearmi mi son fatto un culo come una capanna, perché ho studiato lavorando (sottopagato), ma lavorando nel settore in cui studiavo: mi facevo anche settimane o mesi interi in cantiere, e giornate intere in studio, per racimolare quattro soldi ma soprattutto per capire e toccar con mano la materia di studio concretizzata. Nei miei panni ce n'erano pochi, dei miei compagni di studio: la maggior parte preferiva stare in università a cazzeggiare tutto il giorno, studiacchiando nei ritagli di tempo, facendo comunella e leccando il culo ai professori... e dei pochi che lavoravano, la maggior parte faceva lavori che oggi sono definiti "da universitario": cassiere al supermercato, cameriere, pizzaiolo... arte sprecata. Agli esami poi passano quasi tutti: i leccaculo quasi sempre, perché impostano lo studio concentrandosi su quello che il tale professore chiede, mentre io e pochi altri invece facevamo più fatica, passavamo con voti parecchio altalenanti (nel mio libretto c'era la gamma dei voti completa dal 18 al 30 e lode, tranne 29 che non l'ho mai preso), perché decidevamo di studiare sia gli appunti che sul libro, focalizzando l'attenzione su quel che potrebbe servire un domani, ma ovviamente per studiare così è necessario molto più tempo, e spesso si finisce col perdere qualche dettaglio sul quale a volte si basano le domande "classiche" di un tale professore, che risultano difficili da prevedere quando si è latitato nel leccaculismo.

Benissimo, e chi se ne frega? Alla fine il pezzo di carta è il medesimo, no? A mio avviso non è proprio così.

 

La differenza sostanziale emerge al momento del colloquio con l'impresa: chi studia per laurearsi, il più delle volte non conosce neanche marginalmente le necessità aziendali, e si presenta con quell'atteggiamento che aveva durante la carriera accademica (pensa alla retribuzione, allo svacco e va a cercare il pelo nell'uovo senza vedere il trave che ha sotto il naso); chi invece ha studiato per imparare qualcosa, durante un colloquio troverà il punto di contatto per proseguire quel che ha fatto fino a quel momento, cominciando a concretizzare: se scatta il feeling, il gioco è fatto.

 

Con questo non voglio generalizzare, in quanto sono fermamente convinto che dagli atenei italiani non esce solo merda, anzi, gli elementi validi ci sono e spero continueranno ad esserci, solo che -visto il sistema di funzionamento degli atenei- la merda è in maggioranza: conosco parecchi coetanei, laureati anche presso prestigiosi e rinomati atenei, che professionalmente non valgono nulla... figli di papà, ricoperti d'oro, che hanno fatto l'università perché "tanto è svacco", che passavano gli esami copiando, o col CEPU... ovviamente ai colloqui vengono rimbalzati: non me ne accorgo solo io della loro condizione.

Io invece ho frequentato dei corsi extra, che non davano accredito di "punteggio" o "crediti", per cui ovviamente erano praticamente deserti... però quei corsi, estremamente tecnici e pratici, hanno fatto sì che il mio nome finisse sotto agli occhi giusti... per mia fortuna, poi tutto è evoluto nel verso migliore... sono stato convocato per un colloquio, nel quale non c'erano chances per chi era abituato a copiare e a cazzeggiare... che poi si è raddoppiato, diventando non un esame, ma una doppia chiacchierata tecnica di qualche ora con quelli che ora sono i miei attuali dirigenti, perché è scoccata la scintilla...

 

C) 1 Lezione di vita per tutti! :D:D

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Cristian, il tuo diploma in sè non vale nulla, ma se riesci a lavorare nel settore impiantistico o comunque inerente al tuo titolo di studio dopo 3 anni puoi, dando due esami, iscriverti all'albo...e avere la firma è già una buona cosa ;-)

 

Se nessuno ti prende, potresti provare la via del praticantato...e lì gli anni lavorativi sono due...ma aggratis :PRT

 

mi sembra che con il tuo titolo, una volta iscritto all'albo, potrai progettare anche impianti elettrici, oltre a quelli informatici :D

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Nella mia azienda quando vengono ragazzi usciti dalla scuola (diplomati o laureati) non sanno praticamente nulla, li metti alla prova e sembrano che in anni e anni di studio non abbiano imparato nulla, per carità io non critico la persona ma l'insegnamento che viene fatto in Italia, 1 su 10 parla inglese forse meno, per il resto tanta teoria e niente pratica, poi secondo me se uno ha bisogno di soldi ed ha voglia di lavorare si mette a fare anche l'operatore ecologico...comunque non voglio criticare nessuno perchè da regione a regione la realtà cambia.

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Trovare personale è un grosso problema.

Ai giovani che vengono chiedendo quanto si guadagna io chiedo: cosa sai fare? la risposta in genere è "niente", io ribatto: "ti pago in proporzione a quello che sai fare". Di solito quello se ne và mesto.

Naturalmente passano anche persone mature così....che pensano il lunedì mattina a dove andare al mare il sabato.

Certo, è legittimo, ognuno sceglie la vita che vuole, ma su questi c'è poco da investirci; sono mercenari che se trovano chi gli da 10 euro di più vanno....

Il problema è che sono pochissimi quelli che hanno voglia di imparare, quasi tutti non vogliono un "lavoro", ma un posto in cui trascorrere 8 ore della vita tutti i giorni, avendo meno problemi possibili, meno responsabilità possibili, facendo il meno possibile; e che ovviamente il datore di lavoro pagherà il meno possilbile.

Quando spieghi le cose nessuno ti fà la domanda delle persone intelligenti: "perchè?", infatti il giorno dopo è di nuovo una lavagna pulita, la filosofia del: "tanto a me che ca..o me ne frega"

Dovrebbe essere vietato per legge ad un laureato ricoprire un incarico senza aver fatto almeno 5 anni di gavetta, invece sempre più si ha a che fare con ingenieri supponenti e arroganti che sostengono cose improponibili, e se glielo fai notare con garbo se ne hanno pure a male.

Mi dispiace, e premetto che non voglio suscitare una polemica "giuoco di gente lampadata che parla a vanvera", ma in parte è colpa dei sindacati, che insieme a lotte sacrosante, ha appiattito le ambizioni dei lavoratori, tutto uguale per tutti.

Il merito andrebbe riconosciuto a chi insieme ai suoi diritti ha consapezolezza anche dei doveri.

Specialmente a chi ha voglia di crescere, perchè le generazioni invecchiano e smettono di lavorare e il tessuto produttivo dell'Italia si impoverisce piano piano, non c'è trasferimento di esperienza perchè non c'è nessuno a cui trasferirla.

I nuovi imprenditori sono i cinesi e i rumeni, fra 10 anni molti di voi sarete alle loro dipendenze e da quelli i sindacati non ci vanno a protestare.

Per par-condicio devo dire che ci sono imprendirori indegni di questo nome; ma purtroppo la cosiddetta libertà di impresa permette al fornaio domani di diventare falegname.

 

D'altra parte, è sufficente essere eletti per diventare bravi amministratori della cosa pubblica, qualunque fosse la tua occupazione precedente.

Per le aziende devi formare il personale in modo che sappiano pefino come reggerselo quando pisciano, se devi fare il ministro e decidere per miliardi di euro non importa nemmeno se sai leggere e scrivere.

...la vita è troppo breve per non avere una vespa
Non ho fatto i soldi, ma ho fatto di più: ho dato tutto quel che avevo dentro e sono stato felice.
Ma quanto coraggio ha il bruco per attraversare l'autostrada?

Non esiste la pallottola che può uccidere un'idea

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Beh che brutto quando si generalizza ;-)

Penso che è vero dire che è pieno di laureati, ma penso che sia anche altrettanto falso dire che tutti non sanno un mattarello.

Ci sono persone che si laureano in cazzate, ingegneri che si laureano con una pedata in culo ma ci sono anche ing e laureati

con un alto profilo.... così alto che la vostra blasonata industria italiana non accetta... perchè li deve PAGARE per le loro capacità.

Quindi non lamentatevi se ai colloqui arrivano solo dei coglionauti.... sono i vosti capi che lo vogliono!!

Le menti, quelli che valgono, se ne vanno all'estero perchè in Italia fai strada solo se sei una valletta o una merda di calciatore come quei derelitti che abbiamo mandato in ferie in sudafrica.

 

Mai generalizzare, una persona saggia sa dare grande valore alla teoria come alla pratica.

Ci sono cose che il neo-Ing non può sapere ma che l'operaio sa.

Ci sono altrettante cose che l'operaio non sa nemmeno concepire e che l'Ing invece sa.

Quello che per me è banale magari per te non lo è... e viceversa.

 

L'università in italia, in questo periodo, fa sì che si laureino anche i peggiori idioti. Questo perché anche lì c'è la politika, che impone di far numero: pochi laureati, pochi iscritti, pochi soldi. Tanti laureati, tanti iscritti, tanti soldi.

Io per laurearmi mi son fatto un culo come una capanna, perché ho studiato lavorando (sottopagato), ma lavorando nel settore in cui studiavo: mi facevo anche settimane o mesi interi in cantiere, e giornate intere in studio, per racimolare quattro soldi ma soprattutto per capire e toccar con mano la materia di studio concretizzata. Nei miei panni ce n'erano pochi, dei miei compagni di studio: la maggior parte preferiva stare in università a cazzeggiare tutto il giorno, studiacchiando nei ritagli di tempo, facendo comunella e leccando il culo ai professori... e dei pochi che lavoravano, la maggior parte faceva lavori che oggi sono definiti "da universitario": cassiere al supermercato, cameriere, pizzaiolo... arte sprecata. Agli esami poi passano quasi tutti: i leccaculo quasi sempre, perché impostano lo studio concentrandosi su quello che il tale professore chiede, mentre io e pochi altri invece facevamo più fatica, passavamo con voti parecchio altalenanti (nel mio libretto c'era la gamma dei voti completa dal 18 al 30 e lode, tranne 29 che non l'ho mai preso), perché decidevamo di studiare sia gli appunti che sul libro, focalizzando l'attenzione su quel che potrebbe servire un domani, ma ovviamente per studiare così è necessario molto più tempo, e spesso si finisce col perdere qualche dettaglio sul quale a volte si basano le domande "classiche" di un tale professore, che risultano difficili da prevedere quando si è latitato nel leccaculismo.

Benissimo, e chi se ne frega? Alla fine il pezzo di carta è il medesimo, no? A mio avviso non è proprio così.

 

La differenza sostanziale emerge al momento del colloquio con l'impresa: chi studia per laurearsi, il più delle volte non conosce neanche marginalmente le necessità aziendali, e si presenta con quell'atteggiamento che aveva durante la carriera accademica (pensa alla retribuzione, allo svacco e va a cercare il pelo nell'uovo senza vedere il trave che ha sotto il naso); chi invece ha studiato per imparare qualcosa, durante un colloquio troverà il punto di contatto per proseguire quel che ha fatto fino a quel momento, cominciando a concretizzare: se scatta il feeling, il gioco è fatto.

 

Con questo non voglio generalizzare, in quanto sono fermamente convinto che dagli atenei italiani non esce solo merda, anzi, gli elementi validi ci sono e spero continueranno ad esserci, solo che -visto il sistema di funzionamento degli atenei- la merda è in maggioranza: conosco parecchi coetanei, laureati anche presso prestigiosi e rinomati atenei, che professionalmente non valgono nulla... figli di papà, ricoperti d'oro, che hanno fatto l'università perché "tanto è svacco", che passavano gli esami copiando, o col CEPU... ovviamente ai colloqui vengono rimbalzati: non me ne accorgo solo io della loro condizione.

Io invece ho frequentato dei corsi extra, che non davano accredito di "punteggio" o "crediti", per cui ovviamente erano praticamente deserti... però quei corsi, estremamente tecnici e pratici, hanno fatto sì che il mio nome finisse sotto agli occhi giusti... per mia fortuna, poi tutto è evoluto nel verso migliore... sono stato convocato per un colloquio, nel quale non c'erano chances per chi era abituato a copiare e a cazzeggiare... che poi si è raddoppiato, diventando non un esame, ma una doppia chiacchierata tecnica di qualche ora con quelli che ora sono i miei attuali dirigenti, perché è scoccata la scintilla...

 

Scusami sirvano ma ti trovo molto prevenuto...

non so a che tipo di percorso di laurea ti stai riferendo, io studio Ing. Meccatronica e ti posso assicurare che, nonostante io abbia la fortuna di essere spesato dai miei genitori, tutti ci facciamo il culo e nessuno passa a gratis. Ing è così... non ci sono cazzi. Faccio 8 ore di lezione al giorno, e poi fino all'1 di notte lavoro su progetti o studio. questo perchè non sono un genio. Quando farò un colloquio di lavoro di certo non chiederò la retribuzione o le ferie, ma bensì cercherò di capire se quel lavoro può fare per me e può piacermi. Perchè UNIVERSITA' significa farsi le basi per poi cominciare ad imparere nel mondo del lavoro. Il tuo percorso è stato indubbiamente più difficile, ma secondo me hai solo deciso di anticipare le cose... facendo esperienza insieme allo studio della teoria. è un percorso anomalo, che ti ha permesso di essere un pelo superiore di un tuo laureato equivalente, ma per questo non devi denigrare chi segue la prassi normale. Poi io ti parlo da un ambito profondamente diverso... tu sei un chimico io un meccanico e le facoltà sono piuttosto diverse... è un pò più difficile laurearsi in meccanica lavorando (avendo sempre 8 ore di lezione al giorno....).

 

Non averne a male, ma resto convinto che sia sbagliato dire "i neolaureati sono tutti dei presuntuosi ignoranti..."

perchè non è così, ti potrei fare una misera lista di figli di papà che non sanno un mattarello su come funziona il lavoro che rispondo a pieno alla tua descrizione.. ma potre farti una KILOMETRICA lista di neolaureati, validissimi, MOLTO UMILI, che però... devono scappare da sto paese di merda perchè non vengono valorizzati!! :M

 

In molti casi, quando si sente dire "I neolaureati sono tutti dei presuntuosi ignoranti..." rappresenta l'estremizzazione della frustrazione di molti operai... che in qualche modo devono sentirsi superiori...

Lancia nel cuore

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In molti casi, quando si sente dire "I neolaureati sono tutti dei presuntuosi ignoranti..." rappresenta l'estremizzazione della frustrazione di molti operai... che in qualche modo devono sentirsi superiori...

 

operai, non va bene...

meglio dire: gente che non ha avuto voglia/forza di continuare a studiare

e tra questi oltre agli operai ci sono un sacco di altre categorie

 

quelli invece che proprio non hanno potuto, perchè dovevano per cause di forza maggiore,

andare a lavorare, li lascerei fuori dalla lista.

 

- Non dare troppe spiegazioni alla gente. Le persone intelligenti non ne hanno bisogno; gli stupidi non capiranno comunque.
- Se dovessi fare un bilancio delle cose che ho capito del genere umano in 13 anni di forum, tali cose si riassumono in “quasi tutti cercano (solo e sempre) delle conferme a quanto pensano gia’“,
o se preferite: comunicare, ammesso sia possibile, é perfettamente inutile.

[cit Uriel Fanelli]

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Scusami sirvano ma ti trovo molto prevenuto...

non so a che tipo di percorso di laurea ti stai riferendo, io studio Ing. Meccatronica e ti posso assicurare che, nonostante io abbia la fortuna di essere spesato dai miei genitori, tutti ci facciamo il culo e nessuno passa a gratis. Ing è così... non ci sono cazzi. Faccio 8 ore di lezione al giorno, e poi fino all'1 di notte lavoro su progetti o studio. questo perchè non sono un genio. Quando farò un colloquio di lavoro di certo non chiederò la retribuzione o le ferie, ma bensì cercherò di capire se quel lavoro può fare per me e può piacermi. Perchè UNIVERSITA' significa farsi le basi per poi cominciare ad imparere nel mondo del lavoro. Il tuo percorso è stato indubbiamente più difficile, ma secondo me hai solo deciso di anticipare le cose... facendo esperienza insieme allo studio della teoria. è un percorso anomalo, che ti ha permesso di essere un pelo superiore di un tuo laureato equivalente, ma per questo non devi denigrare chi segue la prassi normale. Poi io ti parlo da un ambito profondamente diverso... tu sei un chimico io un meccanico e le facoltà sono piuttosto diverse... è un pò più difficile laurearsi in meccanica lavorando (avendo sempre 8 ore di lezione al giorno....).

 

Non averne a male, ma resto convinto che sia sbagliato dire "i neolaureati sono tutti dei presuntuosi ignoranti..."

perchè non è così, ti potrei fare una misera lista di figli di papà che non sanno un mattarello su come funziona il lavoro che rispondo a pieno alla tua descrizione.. ma potre farti una KILOMETRICA lista di neolaureati, validissimi, MOLTO UMILI, che però... devono scappare da sto paese di merda perchè non vengono valorizzati!! :M

 

In molti casi, quando si sente dire "I neolaureati sono tutti dei presuntuosi ignoranti..." rappresenta l'estremizzazione della frustrazione di molti operai... che in qualche modo devono sentirsi superiori...

 

macché prevenuto, certe situazioni le ho vissute :mrgreen:

 

io sono laureato in geologia, corso di laurea che essendo di impostazione scientifica prevede conoscenze multidisciplinari che spaziano dalla matematica (analisi I, II, matematica applicata) alla chimica (organica, inorganica, geochimica I, II, III), alla fisica (f. I, II, geofisica), oltre a materie di settore dedicate (mineralogia, petrografia, topografia, ecc). A dispetto di quanto si potrebbe intuitivamente credere, è un corso di laurea abbastanza difficile, considera una percentuale di abbandono dell'80% circa, dovuta in gran parte alle innumerevoli uscite sul terreno, dove ti tocca stare per settimane, mesi alle volte, in mezzo ai bricchi. In analogia con tutti gli altri corsi di laurea non professionalizzanti, si cercano di insegnare nozioni a tutto campo, per coprire la più larga fetta di mercato possibile; il problema sta nel modo in cui vengono insegnate tali nozioni: si vendono tanta teoria, tanta tecnica, tanta aria fritta, troppe palle, trascurando gli aspetti fondamentali del lavoro vero, come l'organizzazione, il metodo, la burocrazia, la legislazione, e soprattutto il rapporto tempo/denaro. Puoi fare il progetto migliore dell'universo, puoi avere l'idea più rivoluzionaria del pianeta, ma se non impari a razionalizzarla in termini di tempo/denaro, sei col culo per terra, e ancor di più in questo periodo in cui bisogna stringere la cinghia. Tutte cose che, per quanto ne sappia io, nessuno insegna all'università: tutti tendono ad insegnare la condizione di applicazione ideale, quella cioè in cui, salvo casi eccezionali, nessuno ci si troverà mai. Che mattarello c'entra questo con il mio discorso di prima?

Parlo per quanto riguarda la mia esperienza personale: ritenendo, da studente, quanto meno improbabili certe nozioni (soprattutto in termini di fattibilità economica) insegnate in università, ho cercato di unire l'aspetto dell'apprendimento a quello economico, e con un po' di culo ci sono riuscito, trovando un amico/collega disposto ad insegnarmi l'arte della professione (ho seguito cantieri geotecnici, bonifiche ambientali, perforazioni, messe in sicurezza di frane, progetti, ecc), da cui ho avuto conferma della mia iniziale impressione: in università ricevi un'infarinatura molto leggera, che in senso pratico non serve a un cazzzo. Bisogna svegliarsi fuori.

Ho inziato allora a seguire a tappeto corsi (universitari e non) che fossero più specifici possibile, approfondendo con la bibliografia per andare oltre alle esigenze del docente. E' così che ho iniziato, tanto per fare qualche esempio, ad approfondire tutti gli aspetti industriali e di processo per ogni corso che seguivo: in geofisica, mi studiavo i metodi di esplorazione elettrica ed elettromagnetica del sottosuolo, utile per esempio per ricercare lacerazioni nei teli che vanno a formare il substrato delle discariche, oppure le applicazioni con la geotecnica, tipo gli impianti geotermici a bassa entalpia; in mineralogia approfondivo ogni possibile impiego dei minerali, sui più svariati campi d'applicazione, approfondendo anche l'aspetto minerario, cioè come e dove cercare i minerali in natura; in petrografia cercavo applicazioni concrete della materia che mi sembrava una delle più inutili di tutto il corso... scoprendo così la metallografia, del tutto parente alla petrografia, nonché sua maestà la Metallurgia, che mi ha aperto un mondo nuovo di studi, che ho trovato cugino strettissimo della geologia: stessi diagrammi, stesse regole, stessi parametri, stessi range d'esercizio. Con un bacino applicativo molto maggiore...

 

Poi devo dire che mi è andata bene, ho scelto gli approfondimenti giusti... tant'è che mi occupo di ricerca e sviluppo per un'importante azienda che produce articoli chimici (nelle cui ricette figurano svariati minerali) per fonderia ed acciaieria, di conseguenza sto sfruttando ed ampliando alcuni degli argomenti che mi interessavano maggiormente: durante i colloqui si chiacchierava sui diagrammi ferro-carbonio, sui metodi per il raffinamento industriale dell'alluminio e dei derivati, e sui progressi effettuati dalla Metallurgia nell'arco di un secolo...

 

In università, gli insegnamenti arrivano col paraocchi, ti viene mostrato un binario da percorrere, dove ogni tanto ci sono degli scambi, per decidere in quale comparto stagno andare a sbattere.

E soprattutto non condivido quel distinguo che cercano di inculcare in tutti i modi: la distinzione operaio/dirigente... io la vedo diversamente: l'obiettivo è unico, ognuno contribuisce alla realizzazione, con mezzi diversi. Tutti sono colleghi, ognuno con ruoli precisi.... senza sinergia, non si va da nessuna parte.

Contattatemi via mail: sirvano@et3.it

 

Hubraum ist mit nichts zu ersetzen. Ausser mit noch mehr Hubraum.

Aerodynamik ist was für Leute die keine Motoren bauen können.

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E soprattutto non condivido quel distinguo che cercano di inculcare in tutti i modi: la distinzione operaio/dirigente... io la vedo diversamente: l'obiettivo è unico, ognuno contribuisce alla realizzazione, con mezzi diversi. Tutti sono colleghi, ognuno con ruoli precisi.... senza sinergia, non si va da nessuna parte.

 

In un'azienda sana deve essere così, se va bene deve andar bene per tutti, operai e dirigenti.

...la vita è troppo breve per non avere una vespa
Non ho fatto i soldi, ma ho fatto di più: ho dato tutto quel che avevo dentro e sono stato felice.
Ma quanto coraggio ha il bruco per attraversare l'autostrada?

Non esiste la pallottola che può uccidere un'idea

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Ragazzi...che bella merda sta seconda prova! Hellas potrai confermare!!

 

E' stata praticamente sbagliata dal ministero...era una prova da informatici!(e non è solo la diceria di qualche studente insoddisfatto...hanno confermato tutti e prof e di varie commissioni...)

 

Riguardava argomenti che noi di tele in quinta non li si vede manco di striscio!

 

E io che mi aspettavo qualche bella PCM...no comment..giorni di studio inutile!

 

Tornando al lavoro...non saprei nemmeno in cosa proseguire con lo studio...

 

si proprio, confermo...maledetta ethernet 802.3 :C

wv4ff5.jpg
 

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  • Moderatore

un saluto a tutti ed un in bocca al lupo ai maturandi per l'esame e per il post disploma! il problema o meglio i problemi del lavoro sono stati ampiamente sintetizzati nei post precedenti , comunque nel mio piccolo , da imprenditore vi dico sono da 20 anni nel ramo , circa 10/11 anni li ho passati in una azienda del ramo ..poi quando mi sono stufato delle castronerie ( nel senso la mano destra non sapeva quello che faceva la mano sinistra ;-) ) ho fatto il salto mi sono messo in propio nonostante il mutuo casa sul groppone ecc ecc! , purtroppo cio' che si vede e si riscontra nei colloqui ( parlo per me naturalmente) é : se sei fortunato trovi dei bravi esecutori ma difficilmente delle "teste pensanti" ossia delle persone a cui poter delegare! e non è una questione di soldi perchè sarei ben felice di pagare un tot . cio ' significherebbe che guadagno meglio ecc ! come gia detto : tipo di contratto/ferie no sabato ecc ecc ! cosa sai fare : MUTI! E poi possibile che nessuno voglia mettersi in gioco abbia una idea ecc:"" ......la cosa piu' importante per fare una azienda cosa è? : il capitale assolutamente NO! SONO LE IDEE""!! COMUNQUE vi garantisco che se una persona è certa di se stessa non vi sono limiti che la possano fermare!!

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