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  1. Ciao a tutti, come promesso ho deciso di aprire questo post per parlarvi un po dei miei giochini invernali, visto che qualcuno ha dimostrato un po di interesse per le mie realizzazioni. Vi avviso subito che sarà un posto mooooooooooolto lungo perchè riassumere brevemente quello che sono circa 7 mesi di lavoro a più riprese in poche righe ed in maniera dettagliata allo stesso tempo non è semplice, per cui cominciate a leggere solo se avete un po di tempo da dedicare!!!! Prima di passare all'oggetto del topic vi spiego brevemente cosa faccio nella mia cantina (parco giochi) nel tempo libero e la mia filosofia di elaborazione. Da quando avevo 14 anni ho sempre passato molto tempo a smanettare alla mia vespa partendo da vari 75 cc fino ad arrivare al 102 che ho adesso, cilindrata che mi soddisfa a pieno visto che più che avere un motore da 30 Cv e 140 km/h mi interessa capire come ho fatto a passare dai (tutti esempi per rendere l'idea perchè non l'ho mai bancata e al momento vado solo di contagiri) 5 cv che avevo 4 anni fa ai 10 che ho adesso ai 13 che magari raggiungerò dopo svariate prove tra qualche anno. Il grosso quindi del mio tempo se ne va dietro questo motore, negli anni però avendo la testa che viaggia più veloce delle mani, lavorando mi sono venute alcune idee che secondo me meritavano almeno un tentativo di realizzazione. Così al momento i 4 cantieri aperti che ho al piano al di sotto di quello da cui sto scrivendo sono: Motore ufficiale vespa stradale (102 sempre smontato) Motore da passeggio vespa stradale in fase di assemblaggio 130 Dr corsa 53 con phbg 19, 29/68 e siluro. Vespa da neve Vespa da neve Sellatoio (e qua aprirò un altro topic, abbiate pazienza, se sono poco interessanti lasciateli andare nell'oblio del forum o chiudeteli pure). Tornando alla vespa da neve, dopo il nevone del febbraio 2012 durante l'estate mi era venuta voglia di provare a creare un mezzo per girare su neve (unico problema è che avendo il mare a 200 metri da casa la neve quando va bene la vedo per due giorni all'anno) e così a fine agosto comprai per 600 euro la vespa verde che vedete sotto, con la carrozzeria un po ammaccata e senza carburatore. L'idea di base era molto semplice, catena dietro e tavola davanti al posto della ruota. Per il motore ho optato per un semplice 130 Dr con albero originale piaggio, lamellare polini, 24, 18/67 e proma corsa corta adattata nell'attacco al motore per corsa lunga. La tavola l'ho realizzato partendo da un pioppo laminato da 10 mm di spessore. Per dargli la curvatura in testa un volta tagliata la tavola l'ho lasciata a bagno in acqua un giorno per ammorbidirla. Successivamente mi sono costruito al lavoro (lavoro in un'azienda che fa lavoraizoni sulla lamiera) due dime con la curvatura che volevo ottenere in mezzo alle quali ho messo in pressione la tavola, il tutto nuovamente a bagno per altri 3 giorni passati i quali ho riscaldato la lamiera delle dime con un cannello a GPL in modo da far evaporare l'acqua all'interno del legno e ho lasciato ancora tutto in pressione per un altro giorno. Tolte le dime la curva si è mantenuta bene, con mia grande sorpresa visto che per tutto il procedimento sopra sono andato praticamente a caso!!!! Il passo successivo è stato quello di capire come collegare la tavola alla forcella anteriore. Per non renderla rigida e permetterle di seguire un minimo l'andamento del terreno, ho deciso di vincolarla all'asse della ruota anteriore, in modo che fosse libera di oscillare avanti e indietro. Ho dovuto quindi ricrearmi dal pieno l'alberino della ruota in modo che fosse più lungo e sbordasse da entrambi i lati della forcella con una parte filettata che mi consentisse di stringere con due dadi il telaio della tavola. In seguito ho dovuto creare appunto un telaio che collegasse la tavola di legno all'albero creato e che desse al contempo una certa rigidità al tutto. Questo telaio non è altro che una lamiera da 3 mm con dei fori passanti che intercettano delle bussole filettate M6 montate sulla tavola sulle quali si avvitatano 15 viti. Sopra di essa con del piatto da 6 mm (potevo farlo meno spesso ma all'inizio ho sempre paura che quello che costruisco si disintegri sotto l'azione di misteriosi feonomeni che non avevo considerato!!!!) ho creato il vero e proprio telaio con le asole per fissarlo all'ex-novo albero ruota. Quando finalmente ho cominciato a fissare i piatti imbastiti sul nuovo asse della ruota ho scoperto che l'oscillazione prevista era in realtà limitata dal fatto che nella sua corsa in avanti i piatti lato ammortizzatore andavano a sbattere contro quest'ultimo. Smontato di nuovo tutto comincio ad analizzare la situazione per vedere di trovare un posto nuovo dove collocare l'ammortizzatore, e dal lato opposto dov'è fissato in origine noto che c'è un foro libero. Decido quindi di ricreare al tornio il perno sul quale è fissato inferiorimente l'ammortizzatore e di infilarlo per interferenza sul foro libero e di conseguenza mi creo anche una staffa per fissarlo superioriomente saldata alla forcella. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-46315900-1469255500_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-22652100-1469255639_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-75122500-1469255643_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-07307200-1469255645_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-10760500-1469255649_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-41348300-1469255653_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-92895300-1469255655_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-43273800-1469255658_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-01699000-1469255663_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-84491900-1469255668_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-25896800-1469255635_thumb.jpg Terminato il telaio di collegamento tavola-forcella passo alla costruzione delle derive da mettere sotto alla tavola per cercare di farle mantenere una direzione. Realizzo così 3 derive in legno con altezze diverse (a seconda dell'altezza della neve anche se la realtà si rivelerà ben diversa come leggerete più avanti!) da fissare al centro della tavola. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-02593000-1469255907_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-64992000-1469255911_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-67426700-1469255916_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-46160600-1469255920_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-76126600-1469255924_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-00947700-1469255929_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-83320100-1469255933_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-77136700-1469255940_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-82793500-1469255946_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-13546100-1469255953_thumb.jpg Finito il lavoro sull'asse anteriore passo a quello posteriore, ovvero come cercare di avere più trazione. Acquisto quindi una gomma tassellata per pit bike da sterrato da usare su neve fresca e per i fondi ghiacciati opto per una catena da montargli sopra. Per realizzare quest'ultima ero partito dall'idea di usare catena anche per le parti laterali che una volta montante vanno a contatto con le spalle del copertone oltre che ovviamente per le maglie centrali che rimangono sotto al battistrada. Per tensionarla avevo utilizzato uno di quei tiranti che hanno alle estremità due ganci con i gambi filettati che avvitandoli si avvicinano e viceversa. Bene, passo una mattina a costruirla, vado a montarla sul copertone ed è un vero schifo!!!!! La catena si impiglia nei tacchetti e non scorre uniformemente sul copertone cosicchè rimane tesa in alcuni punti e lenta in altri. Smonto tutto di nuovo e decido di utilizzare la catena solo dove serve, ovvero nella parte inferiore, ai lati era necessario qualcosa che rimanesse sempre in tensione sul coperonte, mi viene in mente così la corda elastica che si utilizza in nautica e per evitare che si usuri o rimanga impigliata da qualche parte la faccio passare all'interno di un tubo di plastica felssibile. A questo punto il tirante non serviva più perchè trovata la lunghezza giusta della corda una volta montata sul copertone rimaneva sempre tesa consentendomi di utilizzare quattro ganci per unire le due estremità tra di loro. Seconda prova sul copertone e vedo che sta volta ci siamo, rimane tesa uniformemente dappertutto. Faccio un'altra verifica montando ruota + catena sul blocco e vedo subito che sono in arrivo altri problemi, ovvero lo spessore della catena è tale che striscia su due viti del carter frizione e sul braccio d'allumninio che collega il motore al telaio. Elimino le due viti incriminate montando due viti a testa svasata e limo il braccio quel tanto che serve ad evitare il contatto con la catena. Ora la ruota girava abbastanza libera ma la soluzione catena dopo tutte queste prove non mi ha mai convinto. Sinceramente non me la sono mai sentita di usarla su neve perchè ho sempre avuto paura che potesse impigliarsi da qualche parte sul motore o sul terreno e quindi è stata una realizzazione fine a se stessa che giace ancora inutilizzata da qualche parte in cantina. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-31940500-1469256116_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-54337800-1469256120_thumb.jpg Con la verniciatura dei vari pezzi creati e l'assemblaggio finisce il primo step della vespa da neve e siamo esattamente al 01/01/2013. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-97421400-1469256324_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-98181700-1469256329_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-74316600-1469256336_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-72891100-1469256343_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-94072700-1469256352_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-53514800-1469256355_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-70422400-1469256359_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-30446600-1469256364_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-70422400-1469256359_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-30446600-1469256364_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-33177800-1469256368_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-57788100-1469256437_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-38587600-1469256442_thumb.jpg Visto che di neve in quel periodo qua da me (Riccione) non se n'è più vista, la poverina è rimasta ferma per quasi due anni bella pronta ad aspettare il tanto atteso fenomeno metereologico. Nel frattempo che mi dedicavo al solito 102 ogni tanto pensavo ai problemi più evidenti che erano venuti fuori pur non avendola ancora provata chiamati difficoltà di avviamento con la pedivella e la catena che non mi ha mai soddisfatto. Da qui in avanti siamo allo step 2 datato autunno 2014. STEP 2 Gomma chiodata. Come primo intervento parto dalla parte più facile tra le due e cioè dalla trazione. Sostituisco la catena con dei classici chiodi ricavati da viti M5 tornite in testa per renderle appuntite ed avvitate con dadi autobloccanti sul copertone. Non sapendo mai come va a finire quando costruisco qualcosa di nuovo, scelgo di non sacrificare il copertone tassellato ma di provare su un vecchio SL26 che avevo. Per evitare che la camera d'aria entrasse in contatto con la testa delle viti la isolo incollando sul lato interno del copertone una striscia di gomma dura spessa 4 mm. Con questo intervento il capitolo gomma chiodata è esaurito, ora si passa al difficile. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-57916100-1469256588_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-08735200-1469256590_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-56295800-1469256591_thumb.jpg Avviamento a strappo. Il problema della pedivella dura all'avviamento è dato nel mio caso oltre che dalla compressione, soprattutto dalla coppia pignone campana 18/67. Più il rapporto primario è corto e più la pedivella sarà dura da azionare visto che le ruote conduttrici e condotte si invertono quando si aziona la messa in moto rispetto al normale funzionamento poichè quest'ultima agisce dapprima sulla campana portando il rapporto a 67/18 nel mio caso. Il sistema più semplice che mi è venuto in mente è stato quello di saltare questa moltiplica andando ad agire direttamente sull'albero motore. Come il 90% delle volte che creo qualcosa di nuovo, prima mi procuro i pezzi fondamentali che mi servono per la realizzazione e poi una volta che li ho in mano comincio a ragionare su come adattarli a quello che ho già. In questo caso mi sono procurato come prima cosa avviamento a strappo e volano di una minimoto cinese, spesa complessiva 31 euro (anche qui non sapendo mai se quello che ho in mente funziona o finisce direttamente nel bidone cerco di partire sempre con le cose più economiche che trovo). Questo avviamento è composto da un disco di plastica dove si avvolge la corda con al centro due rampe elicoidali sulle quali è posizionato un cilindretto di alluminio che ha le stesse rampe su entrambi i lati. Quando si tira la corda le rampe del piatto di plastica ruotando vanno ad appoggiarsi contro a quelle del cilindro di alluminio facendolo ruotare a sua volta e al contempo spostandolo verso l'esterno. Quando si lascia la corda la molla di richiamo la fa riavvolgere, e facendo ruotare le rampe nel senso inverso, fa rientrare il cilindro di alluminio. L'estremità libera di questo cilindretto ha altre due rampe elicoidali che vanno ad ingranare sulle medesime che si trovano ricavate di fusione direttamente sul volano della minimoto. Bene, fin qua tutto chiaro, la prossima mossa è stata quindi di dotare in qualche modo il volano vespa con ste cavolo di rampe elicoidali per fare in modo che l'avviamento avesse qualcosa su cui ingranare. Per farlo ho inizialmente tagliato il volano della minimoto fino a ridurlo ad un rettangolino di alluminio contenente le rampe e per vincolarlo al volano vespa ho sfruttato un estrattore che ho avvitato nel volano e tagliato dall'altra parte fino a raggiungere la lunghezza che mi interessava. Quello che è rimasto del volano della minimoto (in pratica solo le rampe) l'ho serrato sull'estrattore con la sua vite. In seguito dovevo creare un collegamento tra il carter motore e l'avviamento a strappo in modo che questo rimanesse sempre in posizione fissa davanti al volano alla giusta distanza da esso per poter ingranare. Con della lamiera da 1,5 mm mi sono creato un disco forato al centro sul quale ho avviato il complessivo dell'avviamento, poi con del piatto da 2 mm piegato sono andato a ricavare dei bracci collegati alle viti del coprivolano. Il coprivolano è rimasto per ovvi motivi di raffreddamento, ma al centro è stato scartato per far uscire quello che rimane dell'ex volano minimoto. Ho saldato infine a questi bracci il disco di lamiera dove si avvita l'avviamento. Giunto a questo punto l'avviamento era completato, quando ho provato a tirare la corda il motore compiva diverse rotazioni senza troppi problemi. Non posso dire che neanche così sia semplice avviarlo, ci vogliono sempre due mani sulla maniglia e una certa trazione, però è sicuramente molto più comodo della pedala!!! Arrivato a questo punto però c'era un particolare di tutto questo lavoro che non mi ispirava troppa fiducia e cioè l'ex volano della minimoto avvitato all'estrattore. Immaginare quel rettangolino di alluminio seppure posizionato al centro di rotazione dell'albero, leggero e di dimensioni ridotte (e quindi inerzia ridotta) ruotare ad almeno 7000 giri mi faceva pensare al peggio (leggete esplosione!!!). Ho deciso quindi di chiudere la zona dell'avviamento con un carter in lamiera da 8/10 realizzato nello stesso modo in cui si fanno i coni delle marmitte e saldato ai piatti da 2 mm, almeno se fosse esploso qualcosa sarebbe rimasto lì dentro!!! Dopo questo step a cavallo di capodanno 2015 sono finalmente riuscito a provare la vespa su neve. Finalmente per le vacanze di Natale 2014/2015 sono riuscito a provare il mezzo su neve nell'appennino tosco emiliano (Valdazze), sarà che sono sempre molto critico sui miei lavori, ma in questa parte del topic leggerete solo i difetti che ho notato. La prima impressione è stata la forte instabilità all'anteriore su neve alta 5 cm con fondo ghiacciato colpa secondo me della deriva che non svolge bene il suo lavoro. Ho utilizzato la deriva più bassa per la prova ma questa avendo una superifice d'appoggio di quasi 5 cm lasciava la tavola libera di muoversi lateralmente. Attenzione, non sto dicendo che era inutilizzabile, dopo qualche giro prendedoci confidenza riuscivo a guidarla abbastanza bene ma quello della stabilità e della direzionalità all'anteriore è un punto sicuramente di migliorare. Le prossime derive che mi sto costruendo non hanno base d'appoggio ma sono pensate per incastrarsi nella neve o nel ghiaccio in modo che si comportino come un timone (tipo la lama dei pattini da ghiaccio), le vedrete più avanti quando passerò alla descrizione dello STEP 3 che è in fase di sviluppo (ma quando finisce sto post?????) Altra nota negativa riguarda la trazione. Volevo infatti provare il mezzo anche su neve alta almeno 10-15 cm ma appena questa superava l'altezza dei chiodi la ruota posteriore cominciava a scavare infossandosi, quindi ho potuto provare solo su neve bassa. Altra nota dolente è l'usura inferiore della tavola. Non essendo stata rivestita sotto, se ci si trova a dover curvare in zone con poca neve grattando i lati sull'asfalto il legno si consuma motivo per cui ho già provveduto a rivestire la parte inferiore con una lamiera d'alluminio da 1,5 mm. Usandola per tratti sempre più lunghi un altro difetto che è saltato fuori è la rapportatura troppo lunga. Sarà anche una 18/67 su di un 130 ma più di un accenno di 3° a bassissimi giri su di un rettilineo non sono riuscito a mettere, e sembrava già di stare andando ai 100!!! Sicuramente se riesco a renderla più stabile si terranno anche velocità più elevate, ma comunque non credo che riuscirò mai a stendere la 4°a per cui che senso ha avere una marcia se non la si usa mai??? Via di 14/69!!! Ultimo difetto saltato fuori prima di caricare la vespa in macchina e tornarmene a casa e stata la rottura della corda dell'avviamento. La corda originale non va bene, sarà durata una 20ina di avviamenti tra prove a casa e giri, sto cercando di sostituirla con un cavo di acciaio tipo quelli delle marce/frizione. Bene, una volta tornato a casa ed essendomi appuntato le varie senzazioni e difetti, mi sono messo subito a studiare uno Step 3 per cercare di risolverli. Step 3 Lo step 3 è attualmente in lavorazione per cui il grosso del lavoro per ora è solo teorico. Quello che sono riuscito a fare per ora è stato il rivestimento in alluminio della parte inferiore della tavola realizzato tagliando e calandrando una lamiera da 1.5mm di alluminio ed incollandola al legno. Ho cominciato a realizzare anche le nuove derive in lamiera zincata da 1,5 mm piegate a V che si andrano ad avvitare alle bussole già presenti sulla tavola. Ne ho fatte 3 da montare insieme, due corte ai lati più una lunga centrale, e anche una quarta in sostituzione di quella centrale con un altezza maggiore per neve più alta. Cingolo Dopo la gita in mezzo alla neve l'idea del cingolo mi si proponeva in maniera sempre più insistente nella testa. La scorsa estate per caso ebbi modo di esaminare da vicino uno di quei carrelli cingolati con i quali qua in rivera si vendono bibite e gelati sulla spiaggia. Questi carrelli montano cingoli di gomma con un anima in corde d'acciaio,così osservandolo sia smontato che in movimento pensai che magari un tentativo di adattamento alla vespa potevo tentarlo! Il giorno dopo acquistai quindi su ebay un cingolo in gomma di misura molto più piccola a quello che avevo visto, anzi il più corto che riuscii a trovare. Il passo successivo è stato di pensare sia a come realizzare la ruota motrice, che non è altro che una ruota dentata che ingrana nelle varie maglie del cingolo come fosse una catena, sia come riuscire a collegare questa al millerighe dell'abero ruota della vespa. Non disponendo di grandi attrezzature in cantina per creami da 0 quello che mi serve, per ovviare al problema millerighe, ho deciso di utilizzare quello del mozzo della ruota posteriore. Ho tagliato con la smerigliatrice angolare e disco da taglio il mozzo fino ad arrivare al millerighe, l'ho poi tornito per renderlo cilindrico e alla misura che mi serviva e gli ho puntato all'interno un tubo in ferro 35x2 sopra al quale sarà saldata la ruota dentata che nel frattempo mi sono fatto tagliare al lavoro. Purtroppo lavorando solo spessori sottili in azienda e volendo ottenere almeno uno spessore di 15mm dato che la maglia sul cingolo è larga 20mm, ho dovuto ricorrere a 3 pezzi da 5mm che unirò tra di loro mediante viti svasate e chiodi di saldatura. Per riuscire a disegnare la ruota dentata ho dovuto tribolare non poco. Ero partito con una ruota dentata più piccola che ingranava solo su due maglie ma siccome la cosa non mi convinceva, ho deciso di ingrandirla fino a riuscire ad ingranare 5 maglie contemporaneamnte in modo che riesca ad avere più presa sul cingolo quando comincia a tirare. Poi non vi dico prima di tagliare quella definitiva le prove che ho fatto realizzando con la scala 1:1 il profilo della ruota su del compensato da 10mm che provavo a far ingranare sul cingolo, insomma trovare la circonferenza primitiva ed il numero di denti da 0 è stato un vero casino!!!! Ho predisposto 3 fori a 120° con interasse di 66 mm per montarci il ferno a disco anteriore di uno zip fast rider, un freno da qualche parte ci vorrà pure!!! Ora tutto quello che viene dopo lo trovate nello schizzo che mi sono fatto con solidworks che non è definitivo, ma è solo per avere un idea di massima, i dettagli li sistemerò in corso d'opera. In pratica la ruota dentata è saldata su questo albero che si avvita sull'asse posteriore. Ai lati della ruota dentata ci andranno due cuscinetti 35x62x7 che faranno da supporto per l'asse e che saranno vincolati al telaio centrale del cingolo che realizzerò con del tubolare 30x30x1.5. Le ruote condotte saranno 3 realizzate tornendo un tondo in PVC da 110 mm, due nella parte inferiore e la terza posizionata più in alto e posteriormente che fungerà da tendi cingolo per permetterne il tensionamento e lo smontaggio. Quest'ultima ruota è vincolata ad un tubolare 35x35x2 che tramite una vite scorre sopra al tubolare del telaio permettendo alla ruota di avanzare o retrarre. Il piatto portaganasce sarà sostituito da una lamiera da 5 mm che avviterò alle sue 3 viti. Inoltre farò un foro per vincolarlo all'attacco dell'ammortizzatore posteriore in modo che anche la parte a sbalzo di questa lamiera sia ben fissata. Sul foro centrale ci andrà saldata una boccola tornita sulla quale ricaverò la sede del paraolio ruota. Questa lamiera servirà per collegare il cingolo al motore, l'idea è di fare in modo che gli attacchi che partono dal telaio centrale del cingolo siano smontabili, anche qui vedrò meglio quando avrò cominciato ad imbastire un po di roba. Siccome questo cingolo è largo 150 mm ho già visto che una volta montanto, considerando di lasciare un po di spazio dal carterino della frizione, il centro del cingolo rimane disassato rispetto all'anteriore di circa 8 cm. Ho pensato di recuperare questo disassamento spostando tutto il blocco motore verso l'esterno, cioè verso dx guardando la vespa da dietro. Per farlo senza cominciare a stagliuzzare il telaio, che voglio lasciare il più possibile intatto, ho pensato di utilizzare un tubolare 40x40 da fissare col solito perno orizzontale al telaio. Su questo tubolare salderò due staffe ad una distanza tra di loro pari al braccio orizzontale del motore che andrò a fissare con un altro perno esattamente come si fissa sul telaio in origine. Queste staffe saranno però disassate di quello che mi serve per riportare in mezzeria il cingolo. Il problema è che adoperando questa soluzione il motore si troverà circa 5 cm più indietro aumentando di conseguenza il passo, il prezzo da pagare per non toccare il telaio!!! Ultimo lavoro sarà realizzare una marmitta che riesca a montare col cingolo. Questo è dove fin'ora sono arrivato coi lavori, purtroppo causa rottura saldatrice ed incompetenza della ditta che me la deve riparare in garanzia sono fermo da diversi mesi, ad ogni modo entro settembre sicuramente la produzione sarà sbloccata (non so ancora con quale dei 4 lavori citati all'inizio del topic, ma qualcosa porterò a termine). Vai all'articolo completo
  2. Ciao a tutti, come promesso ho deciso di aprire questo post per parlarvi un po dei miei giochini invernali, visto che qualcuno ha dimostrato un po di interesse per le mie realizzazioni. Vi avviso subito che sarà un posto mooooooooooolto lungo perchè riassumere brevemente quello che sono circa 7 mesi di lavoro a più riprese in poche righe ed in maniera dettagliata allo stesso tempo non è semplice, per cui cominciate a leggere solo se avete un po di tempo da dedicare!!!! Prima di passare all'oggetto del topic vi spiego brevemente cosa faccio nella mia cantina (parco giochi) nel tempo libero e la mia filosofia di elaborazione. Da quando avevo 14 anni ho sempre passato molto tempo a smanettare alla mia vespa partendo da vari 75 cc fino ad arrivare al 102 che ho adesso, cilindrata che mi soddisfa a pieno visto che più che avere un motore da 30 Cv e 140 km/h mi interessa capire come ho fatto a passare dai (tutti esempi per rendere l'idea perchè non l'ho mai bancata e al momento vado solo di contagiri) 5 cv che avevo 4 anni fa ai 10 che ho adesso ai 13 che magari raggiungerò dopo svariate prove tra qualche anno. Il grosso quindi del mio tempo se ne va dietro questo motore, negli anni però avendo la testa che viaggia più veloce delle mani, lavorando mi sono venute alcune idee che secondo me meritavano almeno un tentativo di realizzazione. Così al momento i 4 cantieri aperti che ho al piano al di sotto di quello da cui sto scrivendo sono: Motore ufficiale vespa stradale (102 sempre smontato) Motore da passeggio vespa stradale in fase di assemblaggio 130 Dr corsa 53 con phbg 19, 29/68 e siluro. Vespa da neve Vespa da neve Sellatoio (e qua aprirò un altro topic, abbiate pazienza, se sono poco interessanti lasciateli andare nell'oblio del forum o chiudeteli pure). Tornando alla vespa da neve, dopo il nevone del febbraio 2012 durante l'estate mi era venuta voglia di provare a creare un mezzo per girare su neve (unico problema è che avendo il mare a 200 metri da casa la neve quando va bene la vedo per due giorni all'anno) e così a fine agosto comprai per 600 euro la vespa verde che vedete sotto, con la carrozzeria un po ammaccata e senza carburatore. L'idea di base era molto semplice, catena dietro e tavola davanti al posto della ruota. Per il motore ho optato per un semplice 130 Dr con albero originale piaggio, lamellare polini, 24, 18/67 e proma corsa corta adattata nell'attacco al motore per corsa lunga. La tavola l'ho realizzato partendo da un pioppo laminato da 10 mm di spessore. Per dargli la curvatura in testa un volta tagliata la tavola l'ho lasciata a bagno in acqua un giorno per ammorbidirla. Successivamente mi sono costruito al lavoro (lavoro in un'azienda che fa lavoraizoni sulla lamiera) due dime con la curvatura che volevo ottenere in mezzo alle quali ho messo in pressione la tavola, il tutto nuovamente a bagno per altri 3 giorni passati i quali ho riscaldato la lamiera delle dime con un cannello a GPL in modo da far evaporare l'acqua all'interno del legno e ho lasciato ancora tutto in pressione per un altro giorno. Tolte le dime la curva si è mantenuta bene, con mia grande sorpresa visto che per tutto il procedimento sopra sono andato praticamente a caso!!!! Il passo successivo è stato quello di capire come collegare la tavola alla forcella anteriore. Per non renderla rigida e permetterle di seguire un minimo l'andamento del terreno, ho deciso di vincolarla all'asse della ruota anteriore, in modo che fosse libera di oscillare avanti e indietro. Ho dovuto quindi ricrearmi dal pieno l'alberino della ruota in modo che fosse più lungo e sbordasse da entrambi i lati della forcella con una parte filettata che mi consentisse di stringere con due dadi il telaio della tavola. In seguito ho dovuto creare appunto un telaio che collegasse la tavola di legno all'albero creato e che desse al contempo una certa rigidità al tutto. Questo telaio non è altro che una lamiera da 3 mm con dei fori passanti che intercettano delle bussole filettate M6 montate sulla tavola sulle quali si avvitatano 15 viti. Sopra di essa con del piatto da 6 mm (potevo farlo meno spesso ma all'inizio ho sempre paura che quello che costruisco si disintegri sotto l'azione di misteriosi feonomeni che non avevo considerato!!!!) ho creato il vero e proprio telaio con le asole per fissarlo all'ex-novo albero ruota. Quando finalmente ho cominciato a fissare i piatti imbastiti sul nuovo asse della ruota ho scoperto che l'oscillazione prevista era in realtà limitata dal fatto che nella sua corsa in avanti i piatti lato ammortizzatore andavano a sbattere contro quest'ultimo. Smontato di nuovo tutto comincio ad analizzare la situazione per vedere di trovare un posto nuovo dove collocare l'ammortizzatore, e dal lato opposto dov'è fissato in origine noto che c'è un foro libero. Decido quindi di ricreare al tornio il perno sul quale è fissato inferiorimente l'ammortizzatore e di infilarlo per interferenza sul foro libero e di conseguenza mi creo anche una staffa per fissarlo superioriomente saldata alla forcella. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-46315900-1469255500_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-22652100-1469255639_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-75122500-1469255643_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-07307200-1469255645_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-10760500-1469255649_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-41348300-1469255653_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-92895300-1469255655_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-43273800-1469255658_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-01699000-1469255663_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-84491900-1469255668_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-25896800-1469255635_thumb.jpg Terminato il telaio di collegamento tavola-forcella passo alla costruzione delle derive da mettere sotto alla tavola per cercare di farle mantenere una direzione. Realizzo così 3 derive in legno con altezze diverse (a seconda dell'altezza della neve anche se la realtà si rivelerà ben diversa come leggerete più avanti!) da fissare al centro della tavola. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-02593000-1469255907_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-64992000-1469255911_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-67426700-1469255916_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-46160600-1469255920_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-76126600-1469255924_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-00947700-1469255929_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-83320100-1469255933_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-77136700-1469255940_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-82793500-1469255946_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-13546100-1469255953_thumb.jpg Finito il lavoro sull'asse anteriore passo a quello posteriore, ovvero come cercare di avere più trazione. Acquisto quindi una gomma tassellata per pit bike da sterrato da usare su neve fresca e per i fondi ghiacciati opto per una catena da montargli sopra. Per realizzare quest'ultima ero partito dall'idea di usare catena anche per le parti laterali che una volta montante vanno a contatto con le spalle del copertone oltre che ovviamente per le maglie centrali che rimangono sotto al battistrada. Per tensionarla avevo utilizzato uno di quei tiranti che hanno alle estremità due ganci con i gambi filettati che avvitandoli si avvicinano e viceversa. Bene, passo una mattina a costruirla, vado a montarla sul copertone ed è un vero schifo!!!!! La catena si impiglia nei tacchetti e non scorre uniformemente sul copertone cosicchè rimane tesa in alcuni punti e lenta in altri. Smonto tutto di nuovo e decido di utilizzare la catena solo dove serve, ovvero nella parte inferiore, ai lati era necessario qualcosa che rimanesse sempre in tensione sul coperonte, mi viene in mente così la corda elastica che si utilizza in nautica e per evitare che si usuri o rimanga impigliata da qualche parte la faccio passare all'interno di un tubo di plastica felssibile. A questo punto il tirante non serviva più perchè trovata la lunghezza giusta della corda una volta montata sul copertone rimaneva sempre tesa consentendomi di utilizzare quattro ganci per unire le due estremità tra di loro. Seconda prova sul copertone e vedo che sta volta ci siamo, rimane tesa uniformemente dappertutto. Faccio un'altra verifica montando ruota + catena sul blocco e vedo subito che sono in arrivo altri problemi, ovvero lo spessore della catena è tale che striscia su due viti del carter frizione e sul braccio d'allumninio che collega il motore al telaio. Elimino le due viti incriminate montando due viti a testa svasata e limo il braccio quel tanto che serve ad evitare il contatto con la catena. Ora la ruota girava abbastanza libera ma la soluzione catena dopo tutte queste prove non mi ha mai convinto. Sinceramente non me la sono mai sentita di usarla su neve perchè ho sempre avuto paura che potesse impigliarsi da qualche parte sul motore o sul terreno e quindi è stata una realizzazione fine a se stessa che giace ancora inutilizzata da qualche parte in cantina. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-31940500-1469256116_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-54337800-1469256120_thumb.jpg Con la verniciatura dei vari pezzi creati e l'assemblaggio finisce il primo step della vespa da neve e siamo esattamente al 01/01/2013. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-97421400-1469256324_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-98181700-1469256329_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-74316600-1469256336_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-72891100-1469256343_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-94072700-1469256352_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-53514800-1469256355_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-70422400-1469256359_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-30446600-1469256364_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-70422400-1469256359_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-30446600-1469256364_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-33177800-1469256368_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-57788100-1469256437_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-38587600-1469256442_thumb.jpg Visto che di neve in quel periodo qua da me (Riccione) non se n'è più vista, la poverina è rimasta ferma per quasi due anni bella pronta ad aspettare il tanto atteso fenomeno metereologico. Nel frattempo che mi dedicavo al solito 102 ogni tanto pensavo ai problemi più evidenti che erano venuti fuori pur non avendola ancora provata chiamati difficoltà di avviamento con la pedivella e la catena che non mi ha mai soddisfatto. Da qui in avanti siamo allo step 2 datato autunno 2014. STEP 2 Gomma chiodata. Come primo intervento parto dalla parte più facile tra le due e cioè dalla trazione. Sostituisco la catena con dei classici chiodi ricavati da viti M5 tornite in testa per renderle appuntite ed avvitate con dadi autobloccanti sul copertone. Non sapendo mai come va a finire quando costruisco qualcosa di nuovo, scelgo di non sacrificare il copertone tassellato ma di provare su un vecchio SL26 che avevo. Per evitare che la camera d'aria entrasse in contatto con la testa delle viti la isolo incollando sul lato interno del copertone una striscia di gomma dura spessa 4 mm. Con questo intervento il capitolo gomma chiodata è esaurito, ora si passa al difficile. http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-57916100-1469256588_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-08735200-1469256590_thumb.jpg http://et3.it/uploads/monthly_07_2016/post-152-0-56295800-1469256591_thumb.jpg Avviamento a strappo. Il problema della pedivella dura all'avviamento è dato nel mio caso oltre che dalla compressione, soprattutto dalla coppia pignone campana 18/67. Più il rapporto primario è corto e più la pedivella sarà dura da azionare visto che le ruote conduttrici e condotte si invertono quando si aziona la messa in moto rispetto al normale funzionamento poichè quest'ultima agisce dapprima sulla campana portando il rapporto a 67/18 nel mio caso. Il sistema più semplice che mi è venuto in mente è stato quello di saltare questa moltiplica andando ad agire direttamente sull'albero motore. Come il 90% delle volte che creo qualcosa di nuovo, prima mi procuro i pezzi fondamentali che mi servono per la realizzazione e poi una volta che li ho in mano comincio a ragionare su come adattarli a quello che ho già. In questo caso mi sono procurato come prima cosa avviamento a strappo e volano di una minimoto cinese, spesa complessiva 31 euro (anche qui non sapendo mai se quello che ho in mente funziona o finisce direttamente nel bidone cerco di partire sempre con le cose più economiche che trovo). Questo avviamento è composto da un disco di plastica dove si avvolge la corda con al centro due rampe elicoidali sulle quali è posizionato un cilindretto di alluminio che ha le stesse rampe su entrambi i lati. Quando si tira la corda le rampe del piatto di plastica ruotando vanno ad appoggiarsi contro a quelle del cilindro di alluminio facendolo ruotare a sua volta e al contempo spostandolo verso l'esterno. Quando si lascia la corda la molla di richiamo la fa riavvolgere, e facendo ruotare le rampe nel senso inverso, fa rientrare il cilindro di alluminio. L'estremità libera di questo cilindretto ha altre due rampe elicoidali che vanno ad ingranare sulle medesime che si trovano ricavate di fusione direttamente sul volano della minimoto. Bene, fin qua tutto chiaro, la prossima mossa è stata quindi di dotare in qualche modo il volano vespa con ste cavolo di rampe elicoidali per fare in modo che l'avviamento avesse qualcosa su cui ingranare. Per farlo ho inizialmente tagliato il volano della minimoto fino a ridurlo ad un rettangolino di alluminio contenente le rampe e per vincolarlo al volano vespa ho sfruttato un estrattore che ho avvitato nel volano e tagliato dall'altra parte fino a raggiungere la lunghezza che mi interessava. Quello che è rimasto del volano della minimoto (in pratica solo le rampe) l'ho serrato sull'estrattore con la sua vite. In seguito dovevo creare un collegamento tra il carter motore e l'avviamento a strappo in modo che questo rimanesse sempre in posizione fissa davanti al volano alla giusta distanza da esso per poter ingranare. Con della lamiera da 1,5 mm mi sono creato un disco forato al centro sul quale ho avviato il complessivo dell'avviamento, poi con del piatto da 2 mm piegato sono andato a ricavare dei bracci collegati alle viti del coprivolano. Il coprivolano è rimasto per ovvi motivi di raffreddamento, ma al centro è stato scartato per far uscire quello che rimane dell'ex volano minimoto. Ho saldato infine a questi bracci il disco di lamiera dove si avvita l'avviamento. Giunto a questo punto l'avviamento era completato, quando ho provato a tirare la corda il motore compiva diverse rotazioni senza troppi problemi. Non posso dire che neanche così sia semplice avviarlo, ci vogliono sempre due mani sulla maniglia e una certa trazione, però è sicuramente molto più comodo della pedala!!! Arrivato a questo punto però c'era un particolare di tutto questo lavoro che non mi ispirava troppa fiducia e cioè l'ex volano della minimoto avvitato all'estrattore. Immaginare quel rettangolino di alluminio seppure posizionato al centro di rotazione dell'albero, leggero e di dimensioni ridotte (e quindi inerzia ridotta) ruotare ad almeno 7000 giri mi faceva pensare al peggio (leggete esplosione!!!). Ho deciso quindi di chiudere la zona dell'avviamento con un carter in lamiera da 8/10 realizzato nello stesso modo in cui si fanno i coni delle marmitte e saldato ai piatti da 2 mm, almeno se fosse esploso qualcosa sarebbe rimasto lì dentro!!! Dopo questo step a cavallo di capodanno 2015 sono finalmente riuscito a provare la vespa su neve. Finalmente per le vacanze di Natale 2014/2015 sono riuscito a provare il mezzo su neve nell'appennino tosco emiliano (Valdazze), sarà che sono sempre molto critico sui miei lavori, ma in questa parte del topic leggerete solo i difetti che ho notato. La prima impressione è stata la forte instabilità all'anteriore su neve alta 5 cm con fondo ghiacciato colpa secondo me della deriva che non svolge bene il suo lavoro. Ho utilizzato la deriva più bassa per la prova ma questa avendo una superifice d'appoggio di quasi 5 cm lasciava la tavola libera di muoversi lateralmente. Attenzione, non sto dicendo che era inutilizzabile, dopo qualche giro prendedoci confidenza riuscivo a guidarla abbastanza bene ma quello della stabilità e della direzionalità all'anteriore è un punto sicuramente di migliorare. Le prossime derive che mi sto costruendo non hanno base d'appoggio ma sono pensate per incastrarsi nella neve o nel ghiaccio in modo che si comportino come un timone (tipo la lama dei pattini da ghiaccio), le vedrete più avanti quando passerò alla descrizione dello STEP 3 che è in fase di sviluppo (ma quando finisce sto post?????) Altra nota negativa riguarda la trazione. Volevo infatti provare il mezzo anche su neve alta almeno 10-15 cm ma appena questa superava l'altezza dei chiodi la ruota posteriore cominciava a scavare infossandosi, quindi ho potuto provare solo su neve bassa. Altra nota dolente è l'usura inferiore della tavola. Non essendo stata rivestita sotto, se ci si trova a dover curvare in zone con poca neve grattando i lati sull'asfalto il legno si consuma motivo per cui ho già provveduto a rivestire la parte inferiore con una lamiera d'alluminio da 1,5 mm. Usandola per tratti sempre più lunghi un altro difetto che è saltato fuori è la rapportatura troppo lunga. Sarà anche una 18/67 su di un 130 ma più di un accenno di 3° a bassissimi giri su di un rettilineo non sono riuscito a mettere, e sembrava già di stare andando ai 100!!! Sicuramente se riesco a renderla più stabile si terranno anche velocità più elevate, ma comunque non credo che riuscirò mai a stendere la 4°a per cui che senso ha avere una marcia se non la si usa mai??? Via di 14/69!!! Ultimo difetto saltato fuori prima di caricare la vespa in macchina e tornarmene a casa e stata la rottura della corda dell'avviamento. La corda originale non va bene, sarà durata una 20ina di avviamenti tra prove a casa e giri, sto cercando di sostituirla con un cavo di acciaio tipo quelli delle marce/frizione. Bene, una volta tornato a casa ed essendomi appuntato le varie senzazioni e difetti, mi sono messo subito a studiare uno Step 3 per cercare di risolverli. Step 3 Lo step 3 è attualmente in lavorazione per cui il grosso del lavoro per ora è solo teorico. Quello che sono riuscito a fare per ora è stato il rivestimento in alluminio della parte inferiore della tavola realizzato tagliando e calandrando una lamiera da 1.5mm di alluminio ed incollandola al legno. Ho cominciato a realizzare anche le nuove derive in lamiera zincata da 1,5 mm piegate a V che si andrano ad avvitare alle bussole già presenti sulla tavola. Ne ho fatte 3 da montare insieme, due corte ai lati più una lunga centrale, e anche una quarta in sostituzione di quella centrale con un altezza maggiore per neve più alta. Cingolo Dopo la gita in mezzo alla neve l'idea del cingolo mi si proponeva in maniera sempre più insistente nella testa. La scorsa estate per caso ebbi modo di esaminare da vicino uno di quei carrelli cingolati con i quali qua in rivera si vendono bibite e gelati sulla spiaggia. Questi carrelli montano cingoli di gomma con un anima in corde d'acciaio,così osservandolo sia smontato che in movimento pensai che magari un tentativo di adattamento alla vespa potevo tentarlo! Il giorno dopo acquistai quindi su ebay un cingolo in gomma di misura molto più piccola a quello che avevo visto, anzi il più corto che riuscii a trovare. Il passo successivo è stato di pensare sia a come realizzare la ruota motrice, che non è altro che una ruota dentata che ingrana nelle varie maglie del cingolo come fosse una catena, sia come riuscire a collegare questa al millerighe dell'abero ruota della vespa. Non disponendo di grandi attrezzature in cantina per creami da 0 quello che mi serve, per ovviare al problema millerighe, ho deciso di utilizzare quello del mozzo della ruota posteriore. Ho tagliato con la smerigliatrice angolare e disco da taglio il mozzo fino ad arrivare al millerighe, l'ho poi tornito per renderlo cilindrico e alla misura che mi serviva e gli ho puntato all'interno un tubo in ferro 35x2 sopra al quale sarà saldata la ruota dentata che nel frattempo mi sono fatto tagliare al lavoro. Purtroppo lavorando solo spessori sottili in azienda e volendo ottenere almeno uno spessore di 15mm dato che la maglia sul cingolo è larga 20mm, ho dovuto ricorrere a 3 pezzi da 5mm che unirò tra di loro mediante viti svasate e chiodi di saldatura. Per riuscire a disegnare la ruota dentata ho dovuto tribolare non poco. Ero partito con una ruota dentata più piccola che ingranava solo su due maglie ma siccome la cosa non mi convinceva, ho deciso di ingrandirla fino a riuscire ad ingranare 5 maglie contemporaneamnte in modo che riesca ad avere più presa sul cingolo quando comincia a tirare. Poi non vi dico prima di tagliare quella definitiva le prove che ho fatto realizzando con la scala 1:1 il profilo della ruota su del compensato da 10mm che provavo a far ingranare sul cingolo, insomma trovare la circonferenza primitiva ed il numero di denti da 0 è stato un vero casino!!!! Ho predisposto 3 fori a 120° con interasse di 66 mm per montarci il ferno a disco anteriore di uno zip fast rider, un freno da qualche parte ci vorrà pure!!! Ora tutto quello che viene dopo lo trovate nello schizzo che mi sono fatto con solidworks che non è definitivo, ma è solo per avere un idea di massima, i dettagli li sistemerò in corso d'opera. In pratica la ruota dentata è saldata su questo albero che si avvita sull'asse posteriore. Ai lati della ruota dentata ci andranno due cuscinetti 35x62x7 che faranno da supporto per l'asse e che saranno vincolati al telaio centrale del cingolo che realizzerò con del tubolare 30x30x1.5. Le ruote condotte saranno 3 realizzate tornendo un tondo in PVC da 110 mm, due nella parte inferiore e la terza posizionata più in alto e posteriormente che fungerà da tendi cingolo per permetterne il tensionamento e lo smontaggio. Quest'ultima ruota è vincolata ad un tubolare 35x35x2 che tramite una vite scorre sopra al tubolare del telaio permettendo alla ruota di avanzare o retrarre. Il piatto portaganasce sarà sostituito da una lamiera da 5 mm che avviterò alle sue 3 viti. Inoltre farò un foro per vincolarlo all'attacco dell'ammortizzatore posteriore in modo che anche la parte a sbalzo di questa lamiera sia ben fissata. Sul foro centrale ci andrà saldata una boccola tornita sulla quale ricaverò la sede del paraolio ruota. Questa lamiera servirà per collegare il cingolo al motore, l'idea è di fare in modo che gli attacchi che partono dal telaio centrale del cingolo siano smontabili, anche qui vedrò meglio quando avrò cominciato ad imbastire un po di roba. Siccome questo cingolo è largo 150 mm ho già visto che una volta montanto, considerando di lasciare un po di spazio dal carterino della frizione, il centro del cingolo rimane disassato rispetto all'anteriore di circa 8 cm. Ho pensato di recuperare questo disassamento spostando tutto il blocco motore verso l'esterno, cioè verso dx guardando la vespa da dietro. Per farlo senza cominciare a stagliuzzare il telaio, che voglio lasciare il più possibile intatto, ho pensato di utilizzare un tubolare 40x40 da fissare col solito perno orizzontale al telaio. Su questo tubolare salderò due staffe ad una distanza tra di loro pari al braccio orizzontale del motore che andrò a fissare con un altro perno esattamente come si fissa sul telaio in origine. Queste staffe saranno però disassate di quello che mi serve per riportare in mezzeria il cingolo. Il problema è che adoperando questa soluzione il motore si troverà circa 5 cm più indietro aumentando di conseguenza il passo, il prezzo da pagare per non toccare il telaio!!! Ultimo lavoro sarà realizzare una marmitta che riesca a montare col cingolo. Questo è dove fin'ora sono arrivato coi lavori, purtroppo causa rottura saldatrice ed incompetenza della ditta che me la deve riparare in garanzia sono fermo da diversi mesi, ad ogni modo entro settembre sicuramente la produzione sarà sbloccata (non so ancora con quale dei 4 lavori citati all'inizio del topic, ma qualcosa porterò a termine). Vai all'articolo completo
  3. gRaio

    Mi ri-presento

    Bentornato tra noi, ragazzo.
  4. come ti voglio bene RODZ
  5. Un paio di carter usati, belli al mercatino?
  6. Posso ipotizzare... avendo visto i luoghi in cui "gira la merletta del gas" il buon Paolo, cioè alto apennino reggiano, che abbia fatto la scelta giusta convertendolo a valvola lamellare. Non era riferito a te, e lo sai bene Ah ah...
  7. gRaio

    NUOVO CATALOGO SIP

    Dear eT3.IT, today we publish our all new 2016 edition SIP Exclusive Parts Catalogue. Many of you know SIP Scootershop as a well sorted and reliable wholesale and retail dealer. But did you know that we do not only stock the parts of well-known brands and tuning workshops, but also more than 1,000 parts that were develo­ped in-house? Spare parts that have gone out of production at PIAGGIO. Overpriced reproductions in dubious Far Eastern quality. Faulty technology. This annoys us as much as it annoys you. For this reason we decided to have many parts newly produced - most of them genuinely inno­vative in design and technology and all of them exclusively for SIP Scootershop. This is how we make sure that they meet our and your requirements as far as quality, design, performance and availability are concerned. 120 pages full of SIP exclusive parts, more than 100 new items! You can browse this catalogue directly online here: http://bit.ly/sipparts2016 Here are high res images: https://www.dropbox.com/sh/iq6o7q4ouqqc7v3/AADIjP8_16mIMHkanW1jrudva?dl=0 We´d be glad if you would publish this news. Don´t hesitate to contact me for any questions. Best regards,
  8. Beh in questo caso Roby, Paolo Lombardi precisa che l'albero motore se lo è interamente costruito in garage con il suo tornio, partendo da un pieno d'acciaio, il taglio delle spalle, e i fori di bilanciamento: trapano e fresino. Lui non ha avuto a disposizione un grande budget. Ha fatto sempre lavori dove il valore veniva dato dalla "manina".
  9. Tanto per... insomma sì... c'è gente che dice sempre che li copiano, che loro sono stati i primi. Lo scopo di questo post non è quello di avere priorità su nulla ma rendere partecipi gli utenti del forum. Questa è la realizzazione che fece più di qualche anno fa il nostro amico Paolo Lombardi visto che sta per uscire un prodotto simile alla portata di tutti, e lo vuole condividere con noi. Ai tempi ricordo che ci trovammo con Paolo un paio di volte a casa di Stefano Scauri dove questa idea era stata valutata ancora anni prima ma mai realizzata completamente. Il prototipo dell'albero di stefano lo ricordo bene, ho un vago ricordo anche dei carter che aveva iniziato a modificare e poi accantonati. C'è da dire che la spinta a non mollare il progetto la diede anche una prova del VUVULO, motore px doppiavalvola costruito non ricordo da chi e che finì nelle girppanti mani del Teste... Qui presentiamo il motore funzionante e che gira "bene" da anni di Paolo. Dopo l'iniziale prova a valvola pura, è stato poi convertito con aspirazione lamellare. Qui le sue parole. Ciao BBestia, come stai ? e’ molto che non mi faccio vivo e anche con i lavori su vespa ho rallentato molto , qualcosa pero’ faccio sempre . Visto che Pinasco sta facendo i carter con 2 aspirazioni a valvola al carter ti giro le foto di quanto fatto da me oltre 3 anni fa se vuoi pubblicarle sono contento Il motore in oggetto sta tuttora girando pero’ lamellare al carter che’ e’ piu’ godibile . Ciao con amicizia Paolo Lombardi
  10. gRaio

    Autobianchi Y10 4WD

    dai una bombolettata alla tua e gli tiri giu' metà km???
  11. gRaio

    sip grand opening - may 2016

    l'ho fatto ma ho evitato di postarlo
  12. gRaio

    sip grand opening - may 2016

    Dear et3.it, Last weekend saw the Grand Opening of the all new SIP Headquarters and here is our report: SIP Open Day XL “Salvatore, very important, make sure we've enough to drink-its going to be a scorcher! And please bring enough people to pull your sensational pizzas out of the oven on your Pizza Ape-have you ordered the salsicia and the shrimp shish kebabs? Salve grinned and nodded “ Don't you worry, everything will be great!” And so it was! 1400, in words, fourteen hundred of the most curious visited our brand new base on the Marie Curie Strasse in Landsberg am Lech last Saturday. The reason? We here at SIP Scootershop are celebrating our grand reopening with a bang! Our old premises, which are about one kilometre away as the crow flies, have been replaced by a new larger, better premises. We also had great luck with the weather and the open day celebrations could take place on the warmest day of the year so far. Apart from the regular guided trips throughout the 6000 sq m. large hall, exciting dyno testing, a parts fair, diverse small stands (such as the 'Vesbar' from Munich, the 'Wespe' scooter magazine and the Vespa club of Munich), were also present to keep the over 1400 guests interested and amused. To make sure of a suitable sound track for the party DJ's Leo Ernst and Benne were doing their duty on the wheels of steel. The founders of the firm, Alex Barth and Ralf Jodl, were congratulated over the by many exotic visitors from places as far away as Russia, France, Italy, Vietnam and even India for the success of their business. An object that they can most rightly be proud of. The raw elements concrete, steel, wood, rusty and raw steel have been style fully arranged by the 'OTT Architects', from nearby Augsburg, as decorative art that does not end traditionally behind the shops counter. The piece stretches right through the development offices, over the call centre area, acquisitions, accounting, the communal kitchen and the wash-room. All seemingly from one mould. A further sign of our progress, apart from the tasteful decoration, is the paperless commissioning system. Our busy staff, armed with brand new tablet computers, put together the customer orders in three shifts from our stock of over 24,000 separate scooter orientated items. The sorting and packing now takes place in eight different dispatch areas. Our aim is to be able to process the orders we receive through the web-site or our multi-lingual call centre staff within one to two hours and be able to dispatch the goods the same day, using either DHL, UPS or FedEx, which can be chosen by the customer themselves. The shop, which was set-up along the lines of a factory outlet, stocks a large selection of functional riding clothing along with an unusually large choice of open-face crash helmets on offer produced by Bandit, Bell, DMD, Premier and 70's Helmets. The smaller visitors were also well catered for with a (well secured) bouncy castle, face painting artists and free-floating balloons. Salvatores 'Siperia' also successfully managed his baptism of fire and the Italian coffee bar is now a permanent feature and the products are now available all week (during shop opening times) for all of our visitors to our new premises to be able to enjoy Pizza and Pasta, Dolce, Cappuccino and so on... All in all a wonderful new beginning into a new era with an energetic staff that the hosts of the event can truly be proud of! Shortlink incl. pictures and a SIP TV Video: http://bit.ly/openday16-en SIP TV Video: http://bit.ly/siptvopenday16 We´d be glad if you would feature this. High res images can be used and downloaded for report here: https://www.flickr.com/photos/sipscootershop/sets/72157667897986452 Viele Grüße
  13. gRaio

    Pregi & difetti

    poi alcuni si arrabbiano perchè non vogliamo vendere il cilindro 209 sciolto (senza carter e albero BSG abbinato...)
  14. gRaio

    Vibrazioni m1 d60

    magari una foto...
  15. quando giravo io col px, mi piacevano più "grasse"
  16. gRaio

    Pregi & difetti

    sembra che abbia tirato dentro una manciata di sabbia...
  17. Molto probabile che con i loro contatti la produzione sia in Asia.
  18. Caro ET3.IT, Vorremmo introdurre un nuovo prodotto progettato e prodotto da noi stessi. Dopo 3 anni di ricerca e sviluppo e le spese di 5 cifre per stampi e utensili siamo orgogliosi di presentare i carter brandnew e migliorati per smallframes Vespa. Basamenti SIP per Vespa PK125 S 2 ° / ETS / N / XL / XL2 anche per Vespa 50-125 / PV / ET3 / PK50-125 / S / SS / XL fusione di alluminio, l'assunzione di 125, 3 fori, cuscinetto sedile lato volano 25 millimetri I smallframes sono tra i modelli più popolari di Vespa. Mentre sono lenti per natura sono spesso sintonizzati. La base di ogni messa a punto è il caso del motore e, come molti altri componenti, casi del motore Smallframe e motori completi sono diventati rari e cari. Per questo motivo abbiamo deciso di produrre una nuova e rivista basamento SIP Smallframe. E 'stato un grande progetto ... Lo sviluppo di queste motore involucri fino alla loro disponibilità di produzione sono voluti tre anni interi. Accanto l'enorme investimento finanziario in forme di fusione completamente di nuova concezione l'intero progetto anche costato centinaia di ore in officina, montagne di capelli grigi e innumerevoli litri di caffè forte. Il nuovo motore-involucri di test approfonditi. Così come la gara a circuito, uso stradale e le prestazioni test condotti dal nostro team di un'agenzia di test esterno è stato anche contratta e hanno provato, testato e provato! Tra gli altri criteri gli motore involucri sono stati testati per la durata a lungo termine, come parte del gruppo forcellone (stress test x 1 milione di cicli), la durata di funzionamento del motore (esteso a tutto gas @ 6000 rpm in combinazione con un POLINI cilindro 133cc, un carburatore 24 millimetri e un sistema di scarico del tipo camera di espansione PM per più di due settimane intere!) di montaggio, di misura, di temperatura e collaudo guarnizione e così via e così via .... Inoltre, ogni singolo motore-telaio è completamente controllato per un corretto dimensionamento, la qualità della produzione e la completezza e viene consegnato in una scatola doppia forza per aiutare a prevenire eventuali danni durante il trasporto. Tutto questo per essere del tutto sicuro che possiamo offrire a tutti i sintonizzatori Smallframe un insieme perfetto di motore involucri per il loro prossimo progetto ad un prezzo ragionevole e giusto! La base per questo è un caso di PK. Tutti i componenti interni sono presi dai modelli PK e destinati per loro in termini di causa. Le luci di travaso corrispondono agli originali ma sono stati allargata sulla parte anteriore e posteriore del telaio e thecase è stata rafforzata. Tutte le opzioni offrono più materiale e ulteriori nervature di rinforzo / bretelle, insieme a una maggiore stabilità. La superficie della guarnizione del cilindro è esteso su entrambe le metà del caso per la massima superficie di tenuta dimensioni con rivisti luci di travaso / cilindri. L'apporto ha chiaramente più materiale a tutti i livelli e l'allegato 3 fori (collettori idonei sono disponibili separatamente per tutte le possibili combinazioni, per esempio in V50). Il lato del volano è cambiato guida cavo e rinforzi supplementari e la connessione caso vite inferiore è stato compensato esternamente per alberi a gomito con un più grande diametro di manovella-web / ictus. Il tempo del disco valveintake corrisponde con l'ETS PK125 e funziona anche molto bene su cilindri 50cc. La superficie di tenuta valvola a disco è più grande e offre quindi la possibilità di estendere / modifica dei tempi di presa. L'asse ingranaggio (-ARM) è posizionato in una boccola che possono essere scambiate. Il sedile unità principali cuscinetto ha il 57,5 ​​millimetri Ø per essere in grado di utilizzare tutti i kit di primaria trasmissioni riparazione. Internamente, il basamento ha anche ulteriori nervature di rinforzo / bretelle per una maggiore stabilità e il forcellone è stato progettato per i pneumatici using3.00 e 3.50x10. I rockers Silent motore di gomma sono già montati. L'ingresso induzione è progettato per essere compatibile con collettori carburatore che possiedono un fissaggio tre fori per i perni sulla carcassa del motore. I collettori tre fori prodotti nella ultima serie sono migliorate proprietà rispetto ai loro predecessori sigillatura e possiedono anche un giunto più armonico al motore. Abbiamo una vasta gamma di collettori di conversione (16-19mm) disponibili per l'uso con i nostri nuovi carter motore SIP Smallframe, permettendo quelli con fissaggio a due fori di godere anche di questo vantaggio. Il caso PK ha una sede cuscinetto Ø 47 millimetri e un puntamento foro di lubrificazione verso l'alto; caso ETS ha Ø 38 millimetri e una vite di lubrificazione sul lato interno. Il basamento ETS è configurato per l'utilizzo di gomito con una sede ETS cuscinetto 25 mm. Entrambi questi basamenti Per tutti i modelli Smallframe. Conclusione: il tuo Smallframe non è più a rischio di morire a causa di danni al motore. E a un ottimo rapporto prezzo / prestazioni! FATTO CON GOOGLE TRANSLATE
  19. Dear ET3.IT, We would like to introduce a new product designed and produced by ourselves. After 3 years of R&D and 5-digit expenses for moulds and tools we are proud to present the brandnew and improved crankcases for Vespa smallframes. Crankcases SIP for Vespa PK125 S 2°/ETS/N/XL/XL2 also for Vespa 50-125/PV/ET3/PK50-125/S/SS/XL aluminium cast, 125cc intake, 3-hole, bearing seat flywheel side 25mm The smallframes are amongst the most popular models of Vespa. As they are slow by nature they are frequently tuned. The basis of every tuning is the engine case and like many other components, smallframe engine cases and complete engines have become rare and dear. For that reason we decided to manufacture a new and revised SIP smallframe crankcase. It was a huge project ... The development of these motor-casings up to their production readiness took three whole years. Alongside the enormous financial investment in completely newly designed casting forms the whole project also cost hundreds of hours in the workshop, mountains of grey hairs and countless litres of strong coffee. The new motor-casings required extensive testing. As well as the race-circuit, street use and performance testing conducted by our team an external testing agency was also contracted and they tested, tested and tested! Amongst other criteria the motor-casings were tested for long-term durability as part of the swing-arm assembly (stress test x 1 million cycles), the running durability of the motor (extended full-throttle @ 6000 rpm in combination with a POLINI 133cc cylinder, a 24mm carburettor and a PM expansion chamber type exhaust system for more than two whole weeks!) Mounting, measuring, temperature and gasket testing and so on and so on....In addition, every single motor-casing is fully checked for correct dimensioning, production quality and completeness and comes delivered in a double strength box to help prevent any damage during transport. All this to be entirely sure we can offer all smallframe tuners a perfect set of motor-casings for their next project at a sensible and fair price! The basis for this is a PK case. All of the internal components are taken from the PK models and intended for them in terms of the case. The transfer ports correspond with the originals but they have been enlarged on the front and rear of the case and thecase has been strengthened. All options offer more material and additional reinforcing ribs / braces, along with more stability. The cylinder gasket surface is extensive on both halves of the case for maximum sized sealing surface with revised transfer ports / cylinders. The intake has clearly more material at all levels and the 3 hole attachment (suitable manifolds are available separately for all possible combinations, e.g. in V50). The flywheel side has changed cable guidance and additional reinforcements and the lower case screw connection has been offset externally for crankshafts with a bigger crank-web diameter/stroke. The disc valveintake time corresponds with the PK125 ETS and also works very well on 50cc cylinders. The disc valve sealing surface is bigger and therefore offers the possibility of extending / changing the intake times. The gear axle(-arm) is positioned in a bushing which can be exchanged. The primary drives bearing seat has the 57.5mm Ø in order to be able to use all primary transmissions repair kit. Internally, the crankcase also has additional reinforcing ribs / braces for more stability and the swing-arm is designed for using3.00 and 3.50x10 tyres. The silent rubber engine rockers are already mounted. The induction inlet is designed to be compatible with carburettor manifolds that possess a three-hole fixing to the studs on the motor casing. The three-hole manifolds produced in the latest series have improved sealing properties than their predecessors and also possess a more harmonic joint to the motor. We have a range of conversion manifolds (16-19mm) available for use with our new SIP smallframe motor casings, enabling those with two-hole fixings to also enjoy this advantage. The PK case has a Ø 47mm bearing seat and a lubrication hole pointing upwards; the ETS case has Ø 38mm and a lubrication screw on the inner side. The ETS crankcase is configured for the use of crankshafts with an ETS 25mm bearing seat. Both of these crankcases fit all smallframe models. Conclusion: your smallframe is no longer at risk of dying due to engine damage. And at a very good price / performance ratio! YouTube Produktvideo: http://bit.ly/enginev50 High res images: http://www.sip-scootershop.com/main/base/details/mediaaccess/ImageDownload.aspx?path=http://www.sip.scootershop.com/wwtiffs/24320000%20B04n.tif&name=24320000%20B04n http://www.sip-scootershop.com/main/base/details/mediaaccess/ImageDownload.aspx?path=http://www.sip.scootershop.com/wwtiffs/24320000%20B01n.tif&name=24320000%20B01n http://www.sip-scootershop.com/main/base/details/mediaaccess/ImageDownload.aspx?path=http://www.sip.scootershop.com/wwtiffs/24320000%20B02n.tif&name=24320000%20B02n http://www.sip-scootershop.com/main/base/details/mediaaccess/ImageDownload.aspx?path=http://www.sip.scootershop.com/wwtiffs/24320000%20B07n.tif&name=24320000%20B07n Let me know if you have any questions. Viele Grüße
  20. gRaio

    Pregi & difetti

    in qualsiasi paese dotato di aziende con tecnologie avanzate, produrre con la stessa qualità di qui, costa come qui...
  21. info su rapportature ultime campane racing? Faio Falc Crimaz ?
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